giovedì 29 ottobre 2009

MI CORRE PROPRIO L'OBBLIGO.....

Lo so, lo so.
Avevo detto che non lo avrei più fatto.
Non ho intenzione di rimangiarmi la parola data, ma.... insomma, una valvola di sfogo mi ci vuole!!

Orbene, lunedì comincio il part time, 9-15
Mantengo il mio lavoro, ma non la responsabilità del reparto.
Da una parte, meglio, meno cazzi che non c'ho più voglia.
D'altra parte, non essendo più una responsabile, va da se che ci vuole qualcuno che di venti "il mio" responsabile. E la scelta, e non poteva essere che quella, è caduta sulla persona probabilmente più inadatta.

E' la persona di cui parlavo in
questo post.

In sintesi, giusto per rimembrarvi, io ero il suo capo, lui mi odiava e ha cercato in tutti i modi di farmi le scarpe, fino a quando gli ho offerto io l'occasione su un piatto d'argento facendo Lorenzo. Al mio rientro ha mal digerito l'autonomia che mi era stata concessa con il mio nuovo incarico e ora, che finalmente può mettere le grinfie su di me (lavorativamente parlando, si intende!), direi che gongola. Parecchio. Già inizia ad allargarsi, già si impiccia, già s'intrufola. Prima ancora che la cosa diventasse ufficiale ha iniziato a fare strani discorsi sul fatto che "deve cominciare a vedermi con occhi nuovi" (??? ma sei scemo???) e altre cagate similari.

Poi, non posso spiegarvi come ma fidatevi, è stata confermata oltre ogni ragionevole dubbio la spropositata quantità di danaro che mensilmente questa azienda fa affluire alle casse del beneamato futuro capo, in termini di incentivi e bonus. C'è da giurare che avrà chiesto un aumento, dovendosi "occupare" anche di un "nuovo reparto" ora (il nuovo reparto sare io...).

Quest'uomo è lo stesso che il grande capo (il country manager, per intenderci) solo la scorsa settimana ha definito tranquillamente "un coglione" parlando con me (con me!) nel momento stesso in cui mi diceva  mi stava mettendo sotto la sua responsabilità.

Un uomo che ha la lingua più lunga di Emilio Fede (anche questo espressamente indicato dal country manager himself... che poi è quello col culo umido) ed il cervello elastico quanto un tocco di piombo.

Ora, io non mi rimangio quanto ho detto fino a qui, durante le settimane di riflessione che hanno portato alla conferma del mio part time. Basta guerra. Però, ragazzi, non sono una santa. Mi auguro che abbia il buon gusto di starmi fuori dai piedi.

Chissà perchè, ne dubito.

Non resisterà a mostrare il suo "potere", a far vedere che lui "ha vinto". E li, penso che con ogni probabilità, IO mi divertirò moltissimo.






mercoledì 28 ottobre 2009

METTI UNA SERA ALL'ORA DI CENA...

Vi ricordate questo post?? Ecco diciamo che quello di oggi è il suo degno seguito.


Interno, sera (come allora).


Il Ninnolo ed il Piccolo Genio sono seduti a tavola, ognuno con davanti un fumante piatto di pasta. Il GG è in bagno, la Puff-massaia si attarda girellando x la cucina.


Ora, il Ninnolo ha un po' di tosse e si sa, i bimbi piccoli quando tossiscono alle volte...... gomitano. Un pochino, non tanto. Diciamo q.b.


Dunque il Ninnolo si produce. Il PG, interessato e con uno spiccato quanto incomprensibile senso dell'orrido al grido di "voglio vedere" si avvicina e da una lunga ed esaustiva occhiata a quanto stava fino a poco tempo prima dentro il corpo di suo fratello. Sgrana gli occhi, diventa verde, torna al suo posto e dichiarando comprensibilmente "che schifo" si volta e vomita come un indemoniato pure lui.


Tentando di consolare il Ninnolo piangente senza pucciargli i piedi nel suo proprio prodotto, io grido un inutile "Rico, no!!!", ma troppo tardi.


A questo punto il GG, udito il mio richiamo, si precipita fuori dal bagno dentro la cucina. "Cosa c'è, cosa succede??" chiede. Io, seduta per terra col Ninnolo tra le gambe, gli mostro i misfatti. Il GG, da uomo vero quale è, da una veloce occhiata, diventa verde e dichiara marzialmente "io devo uscire di qui". Lo sento che si precipita in bagno  sommessamente dicendo "è tutto viscido...."  e dopo due o tre conati trattenuti...... bleahhhh gorarglll surglleeeeeeee.....


Io sto seduta sconfortata sul pavimento della cucina. Il Ninnolo si dispera, il PG ride sdraiato per terra accanto al suo vomito e il GG inonda il cesso. La pastasciutta si rapprende nei piatti.


Mi guardo attorno con l'acuta consapevolezza che a noi, Alien ci fa una pippa.



lunedì 26 ottobre 2009

MI SI SONO IMPAZZITE LE FRESIE.


No, perchè a me piace questo clima temperato anche ad autunno inoltrato... fine settimana è Halloween, ma splende il sole ed il cielo è azzurro.....

Però....

Però penso che quando le Fresie sbocciano a fine ottobre pensando che sia maggio.... qualcosa di profondamente sbagliato deve esserci.


mercoledì 21 ottobre 2009

SULLA VIOLENZA

La violenza, si dice, insozza la purezza delle anime e insanguina gli immaccolati petali di rosa sui quali si poggia. La violenza su una giovane donna pura macchia per sempre il suo candore e uccide l'innocenza della sua vita in erba.


E pensarci prima?


Sto per dire delle cose scarsamente condivisibili.


Ci sono due notizie in questi giorni.


La prima, una ragazza di, credo, 17 anni fuori da una discoteca. Notte, fine serata. Un tunisino l'approccia, la isola dal gruppo, le offre droga e la violenta.


 La seconda, una ragazza di 16 anni esce con dei ragazzi conosciuti su una chat; nel cuore della notte chiama la mamma col cellulare in cerca di aiuto, ma i ragazzi l'hanno già fatta ubriacare e la stanno violentando. La mamma ascolta tutto.


L'accento è sul tunisino del primo caso (come sempre è colpa degli immigrati) e sulla chat del secondo (colpa di internet, non sai mai chi ci trovi).


Ma Cristo Dio santissimo e strabenedetto, ma nessuno si domanda cosa cazzo ci faceva la prima ragazzina in giro alle 4 di mattina a drogarsi con degli sconosciuti?? E la seconda, 16 anni porca troia, di notte fuori con gente che non ha mai visto prima e che la "fa ubriacare" (via endovenosa, indubbiamente)????


Ma tenerli a casa a 16 anni sti figli? A guardare Battle Star Galactica al venerdì sera invece che fargli fare la vita da adulti quando non ne hanno la maturità ne gli strumenti, e poi piangere e urlare all'impossibile integrazione?????? Ma questo non si dice. Non si discute. Troppo difficile mettere in discussione un sistema di valori malato, troppo difficile riprendere in mano le redini e fare qualcosa che abbia veramente un senso (il che NON comprende chiudere le discoteche in anticipo!). Scegliamo sempre la strada più facile, cerchiamo i colpevoli fuori da noi stessi... piangeremo e ci commuoveremo tutti e domani notte altre ragazze cadranno nella tana del lupo, col permesso di mamma e papà.


Non giustifico i carnefici. Sono da mettere al rogo, qualunque età, nazionalità, religione abbiano. Senza pietà e senza perdono.


Ma un genitore, delle domande non se le pone?? Come si fa a non capire che queste due vittime, e chissà quante come loro, le abbiamo offerte noi in olocausto, con la nostra mancanza di autorità, di guida, anche di severità? Che a 16 anni non si va (non si va, porca puttana, e ditemi pure bigotta retrograda!!) a ballare fino all'alba e a impasticcarsi come animali da macello? E che un genitore che lo consente è COMPLICE suo malgrado dei violentatori?


E badate bene, NON sto dicendo che se la sono cercata e meritata, e ora se la tengono. Tutt'altro. Le ragazze sono vittime e non si discute. Quello che mi sto domandando è: i carnefici sono solo quelli che tirano giù la patta dei pantaloni?


 


 


 


 


 

martedì 20 ottobre 2009

SULLE PAROLE.

Le parole sono importanti.


Esse ci conducono in un mondo altro, il mondo che esiste dentro i nostri pensieri, dentro la nostra anima. E dentro l'anima di chi ascolta, o legge.


Scorrono come un fiume tranquillo e limpido, o feriscono come carta vetrata. Possono portarci alle più alte vette di gioia o sprofondarci nella più infuocata delle voragini. Attraverso di esse si confessa il proprio amore, il proprio dolore, la propria felicità o angoscia. Si dichiara guerra con le parole, si chiede aiuto. Si vive, si muore, con esse.


Le parole sono un dono, e come tale vanno trattate con rispetto, usate con giustizia, richiamate con passione e fedeltà. Con devozione.


Pensate se quest'uomo fosse rimasto senza parole:


"(...)L'organismo da capo a piedi io canto,
ne' la fisionomia ne' il cervello sono degni da soli della Musa,
io dico che la forma completa è di gran lunga più degna,
e la Femmina canto come il Maschio.

Canto la vita immensa nella sua passione, impulso e forza,
felice per le azioni più libere sotto le leggi divine,
canto l'Uomo Moderno" (WW)



O se lei non avesse avuto parole:




"Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.


Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.

Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero" (S)



O lui:





(...) Su, incendiamoci di parole
  E bruciandomi sorridimi - stringimi
Come devono gli amanti - su, baciami,
  E l'urna, poi, delle mie ceneri seppelliscila nel tuo cuore 

 Su, amami davvero! (JK)




Le parole cambiano il nostro mondo, lo modellano, lo smembrano e lo ricompongono di continuo, incessamtemente, in un continuo altalenare di brucianti emozioni e di desolati deserti di ghiaccio.




La parola è potere.





Ed una parola, persino una parola non detta, può rimbombare quanto mille cannoni, ed essere più devastante.




sabato 17 ottobre 2009

NIDO E ALTRI DELIRI

Beh, ciao :)


Lunga latitanza dovuta ai deliri da inserimento al nido; 15 giorni di corse indemoniate per "star dietro" a tutto, casa, asilo, lavoro, scuola..... sono un po' provata, ma vedo la luce in fondo al tunnel...


I bambini, si sa, non fanno mai quello che ci aspettiamo. Uno come il Lo, autonomo pazzo da legare scatenato fuori di zucca avrei pensato che il nido se lo sarebbe mangiato in un boccone. E così è anche stato, in effetti, i primi giorni. Lunedì ha familiarizzato con l'ambiente, martedì ha preso confidenza e in capo a giovedì della scorsa settimana aveva già menato tutti, nessuno escluso. Mangiava come un lupo e faceva pipì in quei simpatici mini waterini, dunque ero tranquilla come un pascià.


Poi però ha capito la cosa fondamentale: che il nido è una sistemazione permanente. Un po' come una clinica per lungodegenti, diciamo. E lì è stata più ardua. Ha cominciato a risentirne... piangendo all'arrivo, facendo un po' la cozzerella, poi rifiutando di mangiare (il Lo digiuno??? Mai nella vita!)... i soliti capriccetti dei bambini poveri-e-abbandonati. Credo che i giorni peggiori siano stati martedì e mercoledì. Dopo, la china ha cominciato pian piano a essere risalita e sono fiduciosa che in capo ad un'altra settimana potremo metterci su la nostra bella bandierina che significa "conquistata". Piange un po' meno, mangia volentieri, persino dorme.... I cross my fingers.


Purtroppo qualche piccola ripercussione anche a casa. Dorme un po' meno volentieri (ovvero: lo devo cacciare a nanna con le minacce...) e mi si ammignatta come un parassita tutto il tempo che passiamo insieme... ma devo dire che alla seconda ci si abitua...ohhhhhh se ci si abitua :)


In compenso, venerdì abbiamo saputo che nella sua classe c'è la scarlattina... e in quella di Rico i pidocchi... insomma, mala tempora currunt, abbiamo davanti delle dure settimane mi sa!!


Speriamo solo che il casino incominci dopo il primo novembre... perchè per allora AVRO' IL PART TIME!!!!


Sembra, dico sembra, che la cosa sia ufficiale... devo definire gli ultimi dettagli lunedì col capo ma ormai pare fatta. Non ditelo troppo in giro ma insomma......


L'altra grandiosa notizia è che nonostante le fatiche dell'inserimento,  il piccolo Lorenzino ha imparato una nuova fantastica parola: ora dice uffa.


Andiamo bene.


 

giovedì 1 ottobre 2009

AUTUNNO DI CAMBIAMENTI.

Ma io sono davvero cambiata!


Me ne rendo conto ogni giorno,anche solo parlando con le colleghe. C'e n'è una in particolare cui voglio molto bene ma che sta sempre a lamentarsi della scortesia o delle battutacce o della cattiveria di certe risposte che riceve da altre colleghe (alcune delle quali, bisogna dire, sono stronze la parte loro).


Io mi trovo a risponderle frasi sagge e filosofiche come "ma dai che ti importa, lascia perdere, quella che vive peggio è lei, non badarci, non te la prendere" e tutta questa serie di luoghi comuni che, di fatto, direi comunque... ma 'stavolta mi rendo conto che ci credo davvero.


Non mi arrabbio, non mi inalbero, non mi innervosisco. Una risposta mal data, una cattiveria gratuita, non hanno peso nella mia vita, non la cambiano di una virgola, per cui.. panta rei. Relaziono alla perfezione con queste colleghe stronze, butto là una battutina ogni tanto, e stronco le loro con l'ironia.. ma senza peso, senza incazzarmi come avrei fatto una volta. Una specie di "non ti curar di lor, ma guarda e passa". E se mi parlano alle spalle, amen. Vivo uguale.


Sto in questa specie di nirvana emotivo, e ci sto da dio. Stesso discorso per il lavoro. Ho chiesto il part time (si, l'ho chiesto, e sono cautamente ottimista...), e so che questo significa togliere alla mia vita professionale il peso che ha avuto finora... ma chissà com'è mi sento libera e leggera come una goccia d'acqua.


E così mi è venuto in mente il maestro Sun. O meglio, una sua moderna discepola, Chin-Ning Chu che ha scritto un libro intitolato "L'arte della guerra per donne" la cui lettura consiglio caldamente a tutte e che tratta di come applicare i principi del Maestro Sun nell'ambito lavorativo, per ottenere i riconoscimenti, le promozioni e più in generale quanto una donna sente di meritare ma che per varie ragioni non riesce ad avere dal punto di vista professionale. Ho applicato quei principi e mi hanno dato buoni frutti.


Ma Ching-Ning Chu ad un certo punto dice che avere successo non significa necessariamente diventare General Manager di qualcosa. Che ad un certo punto si può anche rendersi conto di NON volere seguire quella strada, di preferire perseguire altri obiettivi. Una donna di successo dunque non è quella che comanda, ma quella che segue il suo proprio tao, ossia la sua "retta via", ovunque porti.


Io dico: no, grazie. Preferisco dedicarmi ad altro. Preferisco vivere la mia vita diversamente. Preferisco alimentare un lupo e non l'altro. HO DECISO di smettere di vivere sempre in guerra con qualcuno o contro qualcosa, in ogni ambito. Ho smesso di sentire il bisogno di dimostrare di essere all'altezza. Il potere di smettere è mio, oggi. Lo dico, e  finalmente lo credo anche.


Dunque, sono vincente.