martedì 23 giugno 2009

LA QUOTIDIANA INTOLLERANZA


- Oh ma chi sono sti due???


La mamma di R., due anni nonn ancora compiuti nonchè amichetto del Ninnolo, mi indica due bambini dall'aria orientale che hanno fatto appena la loro prima  comparsa in cortile.


- Boh, non li ho mai visti, saranno nuovi. Che bei bambini, però, specie la femmina!  Perchè? (in un condominio di 1400 persone, una famiglia nuova non è esattamente notizia da prima pagina e francamente non suscita grande interesse in me)


- Perchè quello li  fa cadere R.


Parlando, la mamma indica uno dei due bimbi nuovi, un maschietto dall'apparente età di 4 anni che gioca con una macchinetta di quelle da salirci sopra e spingerla coi piedi. Guardo, un filo più interessata, ma non mi par di ravvisare alcun comporamento insolito da parte del piccolo neofita, che si fa beatamente gli affari suoi.


Dopo pochi minuti, il bimbo nuovo si avvicina al figlio della mia amica. Lui caracolla in mezzo alle gambe della mamma e lei, senza batter ciglio prende su la macchinina col bambino ancora sopra, la gira di 180 gradi e le da una spintarella, dicendo "ma perchè  non te ne torni da dove sei venuto?" con voce alquanto stentorea. Dopodichè si rigira verso il capannello di genitori con aria compiaciuta di se stessa.


La guardo, allibita, sperando di non aver capito.


Alcuni minuti dopo, R.salta sul suo passeggino. Il bimbo orientale si avvicina (e sento la mamma mugugnare qualcosa a proposito di persecuzione) sempre sedendo sulla sua macchinina dimodochè avevano i visi più o meno alla stessa altezza. R., imitando tono e modi di sua mamma, comincia a inveirgli contro al grido di "vai via mmh mmh" sottolineando la cosa con incisive manate sulla faccia dell'altro.


La mamma lo guarda teneramente col sorriso sulle labbra, orgogliosa.


Ma non appena l'altro bambino da segno di essere stufo di prendere ceffoni e fa il gesto di appoggiare il gomito sul braccio di R. (il che NON significa che gli abbia dato una gomitata, io c'ero e ho visto), la madre di R. interviene di nuovo con tono scocciato: "ma perchè non lo lasci stare te ne vai?"


In un rigurgito di orgoglio il bambino orientale si gira verso R, e prima di andarsene gli grida "cosa vuoi che me  ne importi?? E poi, cosa vuol dire mmmmhh????". Ho un improvviso moto di simpatia verso il suo coraggio.


Pochi istanti dopo, quella che valutiamo essere la mamma del piccolo scacciato fa la sua comparsa, esibendo una avanzata gravidanza. "Pensa te, anche un'altro ne fa" commenta la mamma di R.


Io resto li, come una scema, senza parole, con la consapevolezza che in certe circostaze le parole non servono. Un bel bastone di quercia nodoso farebbe molto meglio alla bisogna.

12 commenti:

  1. capisco bene la tua "non reazione"..a volte la perplessità ci pietrifica.. queste cose accadono anche "contro"abitanti nuovi della stessa città,non solo contro gli stranieri..magari più in là troverai il coraggio di conversare con la nuova arrivata e potrai dimostrare alla mdrei di R. che non ha nulla da teemre da "questa straniera" e neanche suo figlio..

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  2. dunque dunque.
    tema assai delicato.
    ora ti faccio un esempio che non so quanto calzi ma ci provo.
    credo tanto dipenda da come vengano tirati su i figli,a prescindere dalla nazionalità.
    detto questo,nel mio cortile abitano dei bambini per metà italiani e per metà sudamericani.dico subito che io non riesco a farmeli stare simpatici.MA non a causa della loro nazionalità.
    semplicemente perchè i suddetti bambini vengono letteralmente "abbandonati" in cortile e lasciati allo stato brado.Urlano,strillano,fanno casino,buttano carte di merendine e abbandonano i loro giochi per giorni in mezzo alle zone di passaggio.Senza contare che ogni tanto le bambine me le ritrovo a spiarmi in casa perchè ho la malaugurata idea di tenere la porta finestra aperta e sono al piano terra.
    tempo fa addirittura mi entravano in casa senza chiedere permesso,si prendevano le caramelle che tengo in casa e uscivano.(una volta c'era mio marito in bagno con la porta aperta,vedi tu)
    insomma c'è modo e modo di tirare su i figli e quello che tu descrivi è comunque sbagliato.
    ma io stessa mi sorprendo a essere razzista a volte,e dico mi sorprendo perchè mi sono sempre dichiarata a favore della tolleranza.
    ultimamente però,mi riesce sempre meno.
    e mi dispiace.

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  3. a me è venuto il nervoso solo a leggere.
    Che poi sono gli stessi che si chiedono perchè "non vengono accettati" quando se ne vanno, se vanno, da qualche parte nel mondo...

    Io, la mamma di R, l'avrei mandata a quel paese...

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  4. Ale, capisco.
    Ma prima di tutto, nel mio caso il povero bimbo orientale non stava facendo proprio niente di male. E poi, come si fa a prendersela coi bambini?? Sono un po' allo stato brado, è vero, ma insomma, mica è colpa loro!
    E poi, anche li... stato brado. Come si fa a dire? Consideriamo che noi mamme italiane siamo nelle barzellette di tutto il mondo per come stiamo appresso ai nostri figli. La "norma", globalmente parlando, non siamo noi che corriamo dietro ai nostri bambini per puirgli il mocciolo ogni 5 minuti.... (però hai ragione: i due fratellini erano effettivamente in cortile da soli).

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  5. Andre però convieni con me che c'è una via di mezzo tra noi mamme italiane asciuga moccolo e dare un minimo di educazione a tuo figlio?
    Io infatti con i bambini non me la prendo,non li prendo a male parole (come la mamma che conosci tu),anzi,ci interagisco tranquillamente (prova ne è che anche stamattina mi aspettavano per salutarmi mentre andavo in ufficio).Ma trovo che i genitori dovrebbero essere un po' più presenti nell'educazione,a prescindere dalla nazionalità. Per dire, io ce l'ho con i romani che alle Seychelles facevano rompere i coglioni alle tartarughe giganti dai bambini (nel senso che gli si sedevano sopra,madre compresa) e poi quando uno di questi si è beccato un mozzico sul dito dalla suddetta tartaruga (che era tuttaltro che aggressiva ma voleva mangiare le foglie che lui continuava a offrirle e poi toglierle non appena lei apriva la bocca) ha esclamato "annamosene sennò le ammazzo tutte" oppure con i genitori che sul volo di ritorno dalle Seychelles (10 ore) hanno lasciato che il loro bambino prendesse a scarpate il mio sedile,urlasse e facesse casino senza proferire parola. Per dire,ci siamo accorti di averne davanti un altro quando siamo scesi...ma forse ora sto divagando e affrontando un altro argomento...ti bacio.

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  6. Si, infatti su quello hai pieamente ragione... e noto quelli che descrivi sono tutti italiani ;-)

    La maleducazione, ahimè, è molto politically correct. Sta ovunque.

    Io me la prendo quando vedo che il comportamento cambia a seconda che si abbia davanti uno straniero o un italiano, come ha fatto qellla mia "amca" in cortile. Non si è mai permessa di parlare così a mio figlio, per dire, o un altro dei vicini di casa. Ma con quel bambino si, benchè si stesse comportando normalmente. E' questo che non tollero.

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  7. E io,ammmmmmmore mio,questo lo capisco benissimo.
    Prima di partire per Tenerife,ti chiamo,promesso.
    Molti baci
    a.

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  8. che vomito. I migliori amici del nano: pilal, anas, ariel sebastian. E quando giocano al parco e uno deve fare pipì, o gli si slacciano i calzoni, l'UNICA mamma che li aiuta sono io. Più di una volta ho sentito dire ai bimbi di non unirsi a loro perchè sono bimbi birbi....ovvio che non sapevano che io fossi la mamma di uno di loro. E ti dico che il mio non è neanche un filo monello ma giudizioso e educato. Tutte stronz... razziste che coinvolgono anche i delatori bianchi della razza, come il mio.

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  9. ps: coi soldi che guadagnamo vendendo le armi ai loro paesi in guerra continua ci si potrebbero ben mantenere i loro figli emigrati....

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  10. Il migliore amico di Ric alla scuola materna era un ragazzino cinese che quando è arrivato non spiccicava una parola di italiano. Come si capissero, lo sanno solo loro.
    Lui, con un nome impronunciabile ma detto Silvio, alla fine dell'anno parlava italiano come qualunque bambino di 5 anni.
    La mamma invece ancora oggi fatica a dire buongiorno.
    Anche questo va detto: lo sforzo di accoglienza va fatto, ma diamine, anche gli stranieri dovrebbero fare uno o due passetti verso la cultura che li ospita, no??
    Spesso purtroppo non avviene.
    Ciò non giustifica comunque comportamenti meno che dignitosi nei confronti dei bambini!

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  11. la questione degli stranieri è dura xkè si scontra con i diritti di entrambi, gli italiani e gli stranieri.
    i bambini stranieri sono nella maggior parte abbandonati, oppure all'opposto segregati in casa senza contatti con l'esterno, x nn farsi contaminare dall'occidente lascivo. i figli imparano l'italiano con la scuola ma i genitori no, dalle mie parti biascicano dialetto ma nn frequentano i corsi gratis che ci sono nei paesi x impararle la lingua italiana.
    gli italiani vanno da un'estremo all'altro: c'è chi apre la porta e anche di fronte ai furti e ai problemi dice: dobbiamo essere tolleranti, e chi dice tornatene a casa tua che qui nn ti vogliamo.
    la mia impressione è che nn ci sia nessuna voglia di integrarsi da parte degli stranieri e nessuna vogli di conoscere da parte degli italiani.
    cmq due parole con questa deficiente di donna potevi dirgliele!!!!!

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  12. Hai ragione
    dove stiamo noi ci sono stranieri come li descrivi tu (superliberi o segregati) e anche invece stranieri che noi italiani considereremmo più "normali", più integrati diciamo.

    Per giustizia, va detto che questo bambino, osservato poi anche in seguito, è effettivametne un po' rompino - ma non più di tanti altri bambini di 4 anni come lui.

    Lei però non gli leva gli occhi di dosso un attimo, interviene a sproposito e mi domando se la causa dei "problemi" (piccoli litigi tra bambini x la macchinina, niente di grave o insolito) non nascano proprio da questo interventismo ad oltranza.

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