venerdì 30 gennaio 2009

L'ARTE DELLA GUERRA

In Guerra, il Generale riceve il comando dal Sovrano.


Dopo aver radunato un'armata e concentrato le sue forze, egli deve miscelare e armonizzare i differenti elementi prima di intraprendere le operazioni.


(Sun Tsu, L'arte della Guerra, capitolo VII)



E' possibile che il Sovrano darà il (piccolo) comando al Generale oggi (ma anche no). L'armata sarà composta - se dice bene - da 4 elementi appena, incluso il Generale. Ma avrà un enorme vantaggio.


Sarà una armata di donne, comandata da una donna.


Niente galletti litigiosi, qui. Noi facciamo le cose in un altro modo.


Quanto ad armonizzare e miscelare, il Generale ha qualche idea in mente. Ciò potrebbe coinvolgere un  nemico comune: nulla di meglio per creare uno spirito di gruppo ed un comune sentire.


Colei che avrà l'appoggio della truppa, vincerà.



Purtroppo si staglia un nuovo possibile nemico all'orizzonte. Un nemico pericoloso. Un nemico donna. Un nemico contro il quale l'arte della dissimulaizone farà la differenza.


 

lunedì 26 gennaio 2009

IL TAO DELLA VITTORIA


Colei che sa quando combattere e quando astenersi, vincerà;


Colei che sa quando utilizzare tanti soldati o pochi, vincerà;


Colei che gode del pieno sostegno delle truppe, vincerà;


Colei che è pronta a cogliere le opportunità favorevoli, vincerà;


Colei che riesce a liberarsi delle interferenze dei superiori, vincerà.




Questo è il Tao - la via retta che conduce alla vittoria, indipendentemente dal tipo di battaglia.




Facile, no??



:-/

giovedì 22 gennaio 2009

CURE ALTERNATIVE

Ora, io non voglio entrare nel merito in questo momento se omeopatia, fiori di bach, medicina olistica, funziona si, funziona no, funziona forse, son tutte balle, ma va è tutto vero......


Sono genericamente convinta che la medicina ufficiale non sia l'unica via alla salute e al benessere, ma il punto non è questo.


Stamattina alla radio ho sentito di una ricerca svolta in america sull'agopuntura. In pratica hanno testato una roba come 6000 e passa persone malate di emicrania curandone la metà con l'agopuntura e l'altra metà con una agopuntura fasulla, cioè infilando gli aghi a casaccio.


Sembra che i risultati sul gruppo di controllo (quello con gli aghi a caso) siano stati simii a quelli del gruppo test, il che sembrerebbe significare che l'agopuntura - metodo antichissimo e con comprovati successi - non funzioni in se e per se, ma semplicemente in quanto placebo.


Ossia: i pazienti hanno fiducia, quindi è questo che la fa funzionare. Il corpo in realtà si cura da solo.


Orbene.


Io mi dico: placebo o meno, il fatto è che l'emicrania passa, no? Senza quintali di aulin, magari. E quindi, dove sta il punto? Dove sta il punto di sbandierare ai 4 venti che l'unica cosa che l'agopuntura ti da è un effetto placebo?


L'effetto placebo funziona solo ed esclusivamente quando il paziente non si rende conto di attivarlo. E' la fiducia incondizionata nella cura che fa si che il corpo attivi il processo di auto guarigione (un perfetto esempio di dominio della mente sul corpo, peraltro). Il placebo, di qualunque cosa si tratti (un bicchiere di acqua fresca, un ventolin con dentro acqua e canfora o l'agopuntura) diciamo che catalizza la capacità del corpo di autogenerarsi e guarirsi.


Bene, anche ammettendo che effettivamente la ricerca sia nel giusto e i suoi risultati vangelo,  ora le persone che avevano fiducia nell'agopuntura non l'avranno più, perchè sapranno - o dubiteranno - che in realtà l'agopuntura non cura. Quindi l'effetto placebo si perderà, e l'agopuntura non farà più passare il mal di testa a nessuno. Dimostrando che non funziona (in psicologia, una cosa così si chiamarebbe profezia che si autoadempie).


Davvero un bel risultato.


Non diceva, la radio, se tale ricerca fosse stata commissionata da qualche produttore di analgesici.

mercoledì 21 gennaio 2009

MA VAFFFFFF


Basta!


Questa è assolutamente l'ultima ultimissima super ultimerrima volta che consento a mio marito di dirmi "ah, stasera c'è quel film carino...."


Film carino un par' di ciufoli!


Una tragedia greca di ragazzine col cancro che muoiono tra le braccia dell'unico uomo che abbiano mai amato il quale dopo una vita da figlio di puttana patentato era diventato per lei un esempio di dedizione e fedeltà?


Col cazzz... che mi ribecchi, caro il mio Genio Grande.


C'ho ancora le paturnie!



 

venerdì 16 gennaio 2009

SONO FREGATA

 


Oggi la mia collega è arrivata in ufficio canticchiando questa canzone.


Ti saluto. Mo' ce l'ho in mente e mi sa che me la porto fino a sera..... 


 



 


 

giovedì 15 gennaio 2009

SPINGI TU CHE SPINGO ANCH'IO


Interno, sera.


La Puffola entra in casa con innanzi a se una idilliaca serata senza marito (ma con due figli).


Dopo cena, avendo una lavatrice da stendere e il folletto da passare  nelle camere, recupero i due malnati e li trasporto "di là" senza farli transitare per la sala - rinunciando a Striscia la notizia che Ric adora.


I bambini si fiondano in cameretta picchiandosi con selvaggio gusto teatrale (si, non dite niente, lo so che hanno 7 anni di differenza), e io con tutte le porte rigorosamente spalancate vado nel bagno piccolo a stendere.


10 secondi, il Lo mi raggiunge brandendo una lancia e sventolandomela minacciosamente sotto il naso. Si blocca di colpo sulla porta del bagno, e inizia a produrre dei versi tipo MMMMGGHHHHH tenendosi agli stipiti con entrambe le mani e diventando improvvisamente tutto rosso.


Mi guarda soddisfatto per una manciata di secondi, poi ricomincia, con più impegno di prima.


Oh, beh, falla tutta.


Non passa un minuto che un rumore che posso paragonare solo ad una mandria di gnu imbufaliti giunge dalla cameretta. Ric saltando tuttii giocattoli, mulinando le braccia a caso e correndo come un dannato si fionda in bagno, supera suo fratello che ancora spinge con un balzo felino, urta me facendomi quasi cascare nella vasca da bagno e con unico, fluido movimento si cala i calzoni e si siede sul cesso.


MMMMMMGGGGHHHHHHHHHH


Mi giro a sinistra, uno che spinge. Mi giro a destra, un'altro che spinge.


Esco dal bagno disgustata dalla puzza e mi siedo sul mobile del corridoio, meditando sulla mia sorte e chiedendomi cosa ho fatto per meritare 'sta famiglia di cagoni.


 

martedì 13 gennaio 2009

SULL'AUTOSTIMA

Sono giunta ad una conclusione che, conoscendomi, non avrei mai pensato di poter contemplare.


Io, la signora della consapevolezza ad ogni costo, la regina del sapere-tutto-di-se, l'imperatrice della lotta contro tutto quello che offusca una sana gnosi (...) io, proprio io, dico: la sicurezza di se passa attraverso una certa dose di inconsapevolezza.


Ebbene, si.


Perchè tutti noi siamo inesorabilmente pieni di difetti, disperatamente inadeguati in certe situazioni, tutti abbiamo chi ci considera antipatici o inconcludenti... se sapessimo tutto, se ci rendessimo conto di tutto, ci chiuderemmo in una grotta a piangere per il resto dei nostri giorni, con poche eccezioni.... (si vabbè, esce un po' il mio gusto per il melodrammatico, passatemelo, suvvia....)


Per esempio... mettiamo che una persona X sia invitata ad una festa. Si compra un bel vestito nuovo, e prima di uscire di casa chiede "come mi sta?". Qui, la più brutalmente sincera delle amiche (o dei mariti) potrebbe dire "eh insomma.. ti fa un culo come una capanna, ma per il resto..."


Ora, magari è anche vero, che lo Zio Tom abita tra le sue chiappe, ma a che giova? Questa persona X probabilmente passerebbe il tempo seduta su una sedia nel disperato tentativo di nascondere la protuberanza posteriore dagli sguardi ironici degli altri invitati, e passarebbe una serata da schifo! Con l'aggravante magari di sembrare antipatica, o noiosa. E dopo due o tre inviti a ballare declnati, nessuno la inviterebbe più...  Se invece non fosse consapevole del difetto, probabilmente si scatenerebbe nelle danze, riderebbe, si divertirebbe, sarebbe simpatica e alla mano con tutti... facilmente, nessuno noterebbe il suo pachidermico didietro (o se lo notassero non gli impoterebbe poi granchè) e c'è caso che questa persona X  rischierebbe pure di rimorchiare e passare una notte di follie alla faccia del suo culone!!


Non è poi detto che sia un bene, conoscere tutti i nostri difetti.


E vivere con persone che si fanno un punto d'onore di elencarteli ogni volta per ordine alfabetico (perchè tu ti possa migliorare, chiaramente) non è necessariamente la più positiva delle relazioni. Specie se poi magari tu sei tutto un altro tipo di persona, che eviti di sparare, che so "ma che maglia da schifo ti sei comprato?" oppure "mangiato pesante oggi, eh?" solo per non dare un dispiacere all'interlocutore.


Un conto è correggere un errore, un conto rigirare il coltello nella piaga!


E che diamine!

lunedì 12 gennaio 2009

DISPERATE, POI, PERCHE'?

Beh, ragazzi che quartetto.


Ci siamo tutte, dentro quelle quattro, tutte noi. Sono tutte le donne, sono archetipiche, oserei dire....


Bree... oh, Bree. A volte sono tentata di odiarla, Bree.


Bree così controllata, così perfetta, così precisa... eppure certe volte vorrei essere come lei. Sempre tutto sotto controllo, sempre tutto in ordine, casa perfetta, cuoca perfetta... e poi così manipolatrice, così strenua nel perseguire i suoi obiettivi, costi quel che costi. Fredda, calcolata... eppure perfetta nella sua alterità, come una statua di marmo bianco. Su quel piedistallo irraggiungibile, non si può far altro che guardarla da sotto. Algida, come una dea.


Invece a dire il vero spesso mi sento Susan. Disorganizzata, incosapevole, perennemente al recupero di qualche casino combinato per sbaglio... le lavatrici che escono tutte di un rosa tenue, la cena che è sempre qualche roba scaldata al microonde...  Ingenua, disperatamente romantica, in qualche modo scollegata dalla realtà che la circonda... perennemente sorpresa, come se ogni cosa che accade le accadesse per la prima volta, e se ne meravigliasse fino a shoccarsi. Una bambina in abiti adulti, che cerca di fare del suo meglio in mezzo a questo mondo di pazzi nel quale, chissà come, è capitata all'improvviso. Oh, si, quanto sono Susan, a volte...


Gabrielle? Oh via. Gabrielle è il sogno di tutte noi, ammettiamolo! Anche se facciamo finta di scandalizzarci per la sua superficialità, per la sua passione x i piccoli intrighi e le menzogne futili. Guardiamo la sua macchina di lusso, il suo corpo perfetto (maledetta!), i suoi giovani amanti... la guardiamo tornare dallo shopping quiotidiano carica di borse e sacchetti e scuotiamo la testa con disapprovazione, ma in verità mangiamo con gli occhi quei vestiti sgargianti, quelle scarpe sensuali, quella chioma corvina perfetta anche mentre fa jogging... Arrivista, scaltra, ochetta quanto basta a far risaltare la perfezione del suo viso.. ma meno di quello che vuole dare ad intendere. Oh si, Gabe è invidiata da molte, molte di noi.


Ma la mia preferita è Lynette. Oh, si, Lynette. Dura, ferma intelligente, affermata. Madre, moglie, lavoratrice. Con la casa sempre in disordine x i molti figli. Le senti le rotelle girare nel cervello a velocità vertiginosa, perchè Lynette ha sempre qualcosa in mente, sta sempre arrovellandosi su qualcosa, sta facendo piani, progetti, vagliando idee... Lynette che è pelata ma non si nasconde.... ma che si mette la parrucca per far sentire il prossimo a suo agio.. Lynette che ricorre spesso a piccoli sotterfugi... Lynette che vince sempre,  Lynette che vive per la sua famiglia, ma non dimentica se stessa. Lynette che ti dice sempre quel che pensa e che prova, anche se sembra tremendo, anche se sembra stupido, o egoista. Lynette non si vergogna mai di se stessa.


E Tom? Tom, che spacca vetrine a mattonate per la gelosia...


Si, Lynette è decisamente la mia preferita. Pagherei, per essere lei.



 

giovedì 8 gennaio 2009