lunedì 18 agosto 2008

I FIGLI DI BALLA COI LUPI

Ebbene, è da qualche tempo che è in uso nella Puffamiglia la tradizione di darsi reciprocamente nomi indiani indicativi di qualche caratteristica fisica o caratteriale. La simpatica trafila è iniziata circa 8 anni fa quando mio marito (conosciuto anche come "il genio grande") all'ennesima furibonda olezzante scagazzata del figlio maggiore allora circa seimesenne, in un impeto di creatività mista a esasperazione ha coniato il nome Culo-Che-Puzza, che è rimasto appiccicato al piccolo tubo digerente ambulante fino ai nostri giorni. Il ragazzo ne va piuttosto fiero, se devo essere onesta.


Col tempo anche il suddetto figlio ha voluto cimentarsi nell'arte nobile di creare nomi indiani, e così papino è diventato Starnuto-Tonante (tremano i vetri, ad essere onesti!) ed io... beh, soprassediamo, basti dire che è una assai maleducata considerazione sulle dimensioni del mio didietro.


Recentemente, come in ogni tribù con uno sciamano che si rispetti, è stato assegnato il nome anche al piccolo Lo, leggendo auspici e volo di anatre selvatiche nel giorno del suo primo compleanno.


Data la propensione del fanciullino ad instaurare dotte discussioni con oggetti inanimati di varia natura (i quali ringraziando Manitù non gli rispondono), da ora in avanti egli sarà Parla-Coi-Ciucci.


Altro che Kevin Kostner!

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