sabato 22 dicembre 2007

INNOCENZA, ADDIO.

La Puffola sta facendo un po' di pulizie prenatalizie, tentando soprattutto di liberare la cameretta dal superfluo, senza peraltro ottenere alcun successo.


Il suo figlio "grande" la guarda uscire dalla camera a mani vuote con sguardo vittorioso e parla di D, il suo migliore amico di scuola,  e mentre lei se ne va sconfitta, la apostrofa con una delle sue solite sparate al fulmicotone.


"Mamma, lo sai che D. faceva sesso con i suoi pelouches?" dice con il massimo della tranquillità ed il sorriso sulle labbra


La Puffola si blocca immediatamente con un piede a mezz'aria, la bocca spalancata e l'innocenza che scivola via dalle sue rosee gote come il rossore di una che sta per svenire. Conta fino a dieci per trovare una risposta decente, e alla fine dice


"E tu lo sai cosa è il sesso?"


"Si. Darsi i baci nel letto"


Silenzio, lungo sguardo meditabondo della Puffola. Varie opzioni che si susseguono davanti ai suoi occhi tipo quelle di Terminator nel primo film. Poi: "Si, amore, esatto, bravo."


Posso sopportare di perdere la mia innocenza di mamma, ma non tutta insieme, please. Lasciatemi qualche piccola illusione. E' Natale.

martedì 18 dicembre 2007

AMOR FRATERNO

Seconda elementare.


I bambini oggi hanno composto il loro primo testo descrittivo.


Ecco quello di Ric.


"Il mio fratellino si chiama Lorenzo e ha 4 mesi. Ha le orecchie piccole, gli occhi azzurri, il nasino piccolo e i capelli rossi. Ha il piedino piccolo ma l'alluce molto grande. E' molto allegro, e basta che gli parli che lui ride, e se è di buon umore, grida di gioia"


Amore della mamma.


Qui ci vuole un doppio Babbo Natale.

CONOSCERE IL TERRENO DI SCONTRO

Alle volte pensi di conoscere una persona.


Per esempio, sta per capitare l'evento A, e tu dici a te stessa "la persona in questione reagirà in questo modo preciso"


Così affili le armi, come dire. Prepari una strategia, perchè il "modo preciso" non corrisponde per niente ai tuoi piani, oh no, ma proprio neanche un po'. Anzi, i tuoi piani sono quasi diametralmente opposti, e tu lo sai che dovrai usare tutte le frecce al tuo arco per far girare il fumo nella tua direzione. Anzi, probabilmente, ecco, dovrai anche spingere un po' sull'accelleratore, fare un po' di pressione. Un moderato uso della manipolazione, come dire, quella di cui tutte noi donne siamo così pratiche. Sei preparata. Pregusti la battaglia e senti già sapore di vittoria.


Poi, l'evento A capita davvero e quella che definiamo "persona in questione" ti fa un gesto con la mano, un banale gesto di uso corrente, una cosa che qualunque essere umano fa almeno dieci volte tutti i giorni... ma quel gesto ti fa capire che la reazione all'evento A non è stata affatto quella che avevi prefigurato.


Anzi.


Tutto l'opposto.


Così la Fredda Calcolatrice si trasforma in Paperino col punto di domanda sulla testa, ed esattamente come lui, va a gambe per aria.


Le sue armi si spuntano, i piani si incasinano. E si trova a combattere, si, ma per gli opposti schieramenti. Com'è, come non è, il terreno di scontro cambia, e lei non ne ha più il controllo. La prefigurazione salta e lei si trova trascinata nel campo della pura improvvisazione, senza nemmeno ben sapere cosa diavolo sta improvvisando.


Ha perso il controllo della situazione.


Recuperarlo? Girare la situazione a proprio vantaggio? Possibile. Ma molto, molto più difficile del previsto.


Non c'è pace sotto gli ulivi.

sabato 15 dicembre 2007

LIBRI

Orbene, non che sia cosa particolarmente risaputa, ma io scrivo favole.


Ne avevo scritte alcune per il settenne quando era ancora treenne, storielle semplici che  lo aiutassero a traghettare nei guadi particolarmente difficili dell'età, sapete, l'asilo, il vasino, l'amicizia, la nanna, cose così.


Avevo anche accarezzato l'idea di provare a farle pubblicare ma a dire il vero mi sono appena addentrata nella foresta dell'editoria e ho abbandonato subito l'idea.


In questi giorni mi è capitato sotto mano un elenco veramente folle di titoli di libri che sono stati effettivamente e realmente pubblicati in varie parti del mondo ed in varie epoche, con tirature variabili tra le due e le tre copie, devo supporre. Vorrei rendervi partecipi di alcuni di codesti titoli.


1981, Cinquanta nuovi stili per le acconciature creative dei barboncini. Imperdibile.


1936, Vita domestica e condizioni economiche del cormorano dal doppio ciuffo. Fondamentale.


1978, Divertirsi coi paguri. E come sennò?


1961, L'ereditarietà dei lobi pelosi. Non può mancare nelle migliori biblioteche


1993, Misurazione antropometrica dei piedi dei brasiliani. Anche da donna,dico: meglio il culo delle brasiliane....


1918, Il lancio di bombe a mano come attività sportiva universitaria. E poi dice che l'istruzione è in crisi...


1993, Jarm, fare jogging con le braccia per vivere più a lungo. O per vivere uguale, ma con le braccia pendule


1995, E il vento tace. Venire a patti con la flatulenza. Ha una sua utilità...


1995, Lo zen della defecazione, un approccio spirituale alla stitichezza. Suppongo medesimo autore del precedente....


1982, Il grande libro sul riciclo dei collant. Cazzo, e io che li ho sempre buttati!


1984, Le storpiature corrette di alcuni nomi della Carolina del Sud. Questa qui è come quella di mio figlio sui righelli storti per fare le curve diritte!!!


1997, Enciclopedia illustrata del portapranzi in metallo. E fortuna che è illustrata!!!


1984, Come fabbricare gli strumenti per intagliare il legno con chiodi, lame di sega e stecche di ombrello. Come ho fatto a vivere 36 anni senza questa capacità?


1982, Il sacro e il femmnino, verso una teologia dei lavori domestici. Splendido, adesso la mia ricerca spirituale è davvero finita.


1957, La longevità delle blatte affamate. Occhio Eagle...


1992, Valutare e decidere, uno studio sui paguri e sulle loro tecniche di raccolta delle informazioni. C'è sempre da imparare nei modi più inattesi...


1983, E luce fu, catalogo delle etichette di fiammiferi che hanno nel nome la parola luce. Ma quanti ce ne saranno?


1883, Piantare le tende tra i cannibali. Perchè?


Ora, a voi magari no, ci mancherebbe. Ma a me una domanda sgorga quasi spontanea - considerando anche che l'elenco sarebbe molto più lungo. Ma in mezzo a paguri, portapranzi, blatte, fiammiferi e collant, uno spaziettino piccolo piccolo per il mio scoiattolino che vive nel Bosco Frondoso, non c'era?


lunedì 10 dicembre 2007

CARO BABBO NATALE


"Caro Babbo Natale, per questo bel natale vorrei il Nintendo Wii con il gioco di Harry Potter. Credo che me lo merito perchè mi sembra che sono stato abbastanza obbediente, però vedi tu."





Che dire, almeno è relativamente onesto. Gli sembra, crede... abbastanza. C'è da dire che se non si da una mossa con la scuola, il nostro gioviale ciccione rossovestito gli tira su un bel dito medio nel segno universale di amicizia e apprezzamento, e i suoi regali se li tiene dal primo all'ultimo. Altro che Wii. Le Winx gli porta, e poi lo costringe a giocarci!


Non sono particolarmente daccordo ne apprezzo totalmente le maestre e i metodi che sembrano essere adottati al giorno d'oggi, però una cosa è certa: il nostro geniale settenne è un gran lavativo, fancazzista distratto e pure quel tanto indisciplinato che gli vale una nota ogni tanto.


Insomma, tutto il ritratto di suo padre alla sua età. E di sua madre...



A.


 

lunedì 3 dicembre 2007

ORDINI E FENICI

Va bene, lo so, a luglio ne avete parlato e straparlato..... però io povera tapina l'ho appena visto: è uscito in dvd il 20 novembre ed è inutile dire che alle 9.01 di quel giorno ce l'avevo già saldamente nella mia mano.


Quindi eccomi qua.


Dico subito che il film mi è piaciuto. Molto. Trovo che tutti i parametri fondamentali della trama siano stati rispettati, anche se con alcuni necessari tagli o modificazioni, che però non alterano il senso. Per esempio, ha poca importanza che sia Dobby o Neville a trovare la Stanza della Necessità, l'importante è che venga trovata, no? Peraltro Neville aveva già sostituito Dobby con l'algabranchia nel film precedente, quindi la cosa ha un suo senso.


La cosa migliore del film è probabilmente Dolores Jane Umbridge, Sottosegretario Anziano del Ministero, Inquisitore Supremo e per colmo di sventura brevemente Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwards. E' semplicemente perfetta. La faccetta laida, la cammimata dondolante, il modo di schiarirsi continuamente la gola (ehm ehm), lo sguardo falsamente comprensivo, il tono di voce isterico quando si arrabbia con Harry.. meravigliosa, non ci sono altri aggettivi. E lo stesso dicasi per la giovane Luna, molto molto azzeccata lei pure (anche se avrei visto volentieri la collana di tappi di burrobirra)! Peccato che la sua parte sia stata un bel po' tagliata.


Le scene spettacolari in questa produzione non mancano. E probabilmente non deludono chi non ha letto il libro. Personalmente ho apprezzato la fuga dei gemelli da scuola, perchè pur essendo limitata rispetto al romanzo (avrei proprio voluto vedere la palude!!!!!), è comunque roboante al punto giusto; tutta la parte relativa al ministero della magia anche mi è sembrata ben realizzata benchè non fedelissima al testo (e come avrebbe potuto del resto, ci sarebbe voluto un film di 7 ore!) ed in particolare ho apprezzato l'effetto dei mangiamorte che vanno e vengono in una sorta di apparizione sfumata,  come sabbia in una clessidra. Molto coinvolgente.


Bella, ma non per chi ha letto il libro, invece, la fuga di Silente dal suo ufficio. Li mi sarei aspettata qualcosa di meglio. Un po' di schiantesimi non ci sarebbero stati affatto male.


Meglio si poteva fare anche, secondo me, per far comprendere al pubblico dei non addetti che Harry per quasi mezzo libro è praticamente talmente intrattabile che resta isolato anche dai suoi migliori amici. E' una parte importante che riguarda e coinvolge il personaggio nella sua maturazione personale (dico, ormai siamo sulla soglia della maggiore età!) e penso che si sarebbe dovto dare maggior rilievo. Ma di nuovo, immagino che non si potesse fare un colossal di 7 ore.


Hogwards è come al solito impeccabile, gi attori all'altezza, i dialoghi ben congeniati e Sirius, lasciatemelo dire, è bello da far piangere, nominandolo da vivo..... (sigh)


Quanto al chiacchierato ed atteso bacio tra Harry e Cho, non so che dirvi, l'ho appena intravisto e non mi è perso malvagio, ma Ric non la vuole vedere quella parte e quindi...............................


:-)


A.

domenica 25 novembre 2007

LE DOMANDE CRUCIALI DELLA VITA

Beh, devo dire con grande onestà che vivere col piccolo genio non mi ha del tutto preparata ne allenata alle uscite del genio grande, alias il marito.


Stamattina dopo colazione mi approccia dicendo.... "senti, prima mentre ero al cesso (finissssimo), stavo meditando sulle preposizioni semplici..."


Oibò!!!!! Già non capisco cosa ci sia da meditare sulle preposizioni semplici - limite mio chiaramente - ma perchè uno debba farlo mentre espleta le sue funzioni mattutine francamente mi resta del tutto incomprensibile. Ma come ho detto, il ragazzo grande qui è geniale pure lui, pertanto mi dispongo con animo lieve e mente aperta ad ascoltare le sue domande (di rispondere francamente non mi viene neppure in mente....), che sono:


1. le preposizioni semplici come tutti sanno sono: di a da in con su per tra fra. Perchè giù non è una preposizione semplice?


E naturalmente, da questa prima, embrionale riflessione scaturisce come logica conseguenza quella sulle preposizioni articolate. E la domanda naturalmente è:


2. Se le preposizioni articolate sono la preposizione semplice + articolo tipo alla, sulla, dalla ecc.... perchè non abbiamo anche tralla e fralla?


Questi quesiti indubitabilmente costituiranno il dibattito filologico e linguistico del 21imo secolo. Io adesso vado nella doccia a sentirmi inadeguata in santa pace. Se per caso qualcuno di voi miei dotti amici avesse una epifania a riguardo, vi prego di informarmi con sollecitudine.........................


Auguri.


 

martedì 20 novembre 2007

NESSUNA NOTTE E' INFINITA (?)

Ebbene, lo so che questo è un blog così, leggero, diciamo, per divertirsi e stare un po' in compagnia... ma la verità è che la scorsa settimana il terzo lutto consecutivo ha colpito la mia famiglia nel giro di due mesi.


Prima Gian, poi mia nonna, ora un uomo che chiamavo zio, pur non essendo parenti.


Quello che mi ha colpito di più è stata una frase di mio marito, la sera del funerale. Non c'entra niente a dire il vero che fosse la sera del funerale, ma era quella sera li. Stavamo in macchina, passavamo davanti ad un centro commerciale dove (e qui ci sarebbe un lungo capitolo da aprire...) già le enormi decorazioni natalizie illuminano la notte come il giorno. Io dico "accidenti, è già di nuovo Natale..." Lui guidando ha annuito molto seriamente e ha risposto "Già. Mi troverò d'improvviso stanco e malato in un letto e starò per morire"


Questa immagine mi perseguita. La vita che corre via e alla fine, una mattina ti svegli e senza nemmeno accorgerti che il tempo è volato, è l'ultimo giorno della tua vita.


Tremendo.


Credo che in quel momento, davvero e per la prima volta nella mia vita, io abbia capito cosa significa vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Ho fatto anche dei buoni propositi... molti buoni propositi alcuni dei quali ho già disatteso, ma che mi riprometto di recuperare in futuro.


E mi son messa a pensare. Cosa farei se sapessi che è l'ultimo giorno che mi è concesso? Come passerei questo giorno?


E voi? C'è qualcuno che lo sa?

domenica 11 novembre 2007

IL NUOVO LINGUAGGIO

Ric, 7 anni e Lo, 3 mesi, sono sdraiati sul letto girati sul fianco e si guardano intensamente negli occhi.


Ric emette dei suoni sconnessi (Ric, non Lo!) del tipo "eghegheghe, ghighighi gooooooooooo guuuuuuuuuuuuuuuuuuuu" mentre il Lo lo fissa estasiato spalancando gli occhi e la bocca e tentando di leccargli il naso.


Li guardo per un po' (abbastanza in estasi io stessa, devo ammettere) poi rompo l'incanto e parlo.


Io: ehi amore, che fai?


Ric (leggermente perplesso): gli parlo in piccolese, così capisce. Sono io che non so che cosa diavolo gli sto dicendo!!!!!!


Se continua così, tra una quindicina d'anni un bel 30 e lode a Teoria e Tecnica della Comunicazione Sociale non glie lo leva nessuno!!!

sabato 3 novembre 2007

HALLOWEEN

Ebbene, è noto che io non sia una donna che impara dalle proprie esperienze. Dopo il famoso e famigerato pigiama party si sarebbe detto che non ci sarei più ricascata e invece....


Circa un mesetto fa mio figlio grande viene da me e mi dice "mamma, ma quest'anno facciamo ancora la festa di Halloween?" (l'anno scorso avevamo invitato 6 suoi amici). Paventavo la domanda da giorni. Colta dunque non alla sprovvista, sulle prime cerco di tergiversare, sai, col bimbo piccolo, magari si spaventa, forse sarebbe meglio di no... ma lui mi guarda con sguardo implorante e si sa che le mamme non resistono a quello sguardo... così cedo, senza nemmeno combattere. "Va bene dai, oggi pomeriggio facciamo gli inviti col pc così poi puoi dirlo ai tuoi amici". Pausa di silenzio. Lieve imbarazzo. "Ehm, si, veramente io l'ho già detto praticamente a tutti......" Cominciamo bene.


Con circa tre settimane di anticipo sulla data fatidica, il ragazzo decide che è ora di fare le decorazioni. Mi ritrovo quindi con una disgustosa acromantula pelosa che penzola davanti alla porta d'igresso, un tremendo scheletro sul lampadario della sala, uno scheletro praticamente grande quanto un bambino di 7 anni in corridoio e varie zucche, fantasmini, maschere, orripilanti schifezze varie sparse per tutta casa


La sera della festa la mia casa viene invasa da 11 dico 11 ragazzini variamente abbigliati (vedi fotina) tutti con uno smisurato entusiasmo e dei polmoni perfettamente in salute. La procedura prevde che dopo l'arrivo del primo, tutti gli altri vengano accolti dagli ospiti già arrivati con urla, versi, e minacce di morti orrende direttamente sulla porta dell'ascensore. Quest'anno il grido di battaglia che ha risuonato, penso, fin in piazza del Duomo, era "Uruk-hai, Uruk-hai" che sul pianerottolo di casa rimbombava che era una meraviglia. Risultato: uno degli invitati, un cristone tutta la testa più alto di mio figlio (che non è piccolo) si è messo a piangere, e la sorellina di tre anni di una delle invitate ha vomitato sul mio divano per il terrore... povera!!!


Beh ad onor del vero, dopo questo inizio delirante il resto della festa si è svolta piuttosto bene. I bambini sono stati bravi, fermo restando che hanno gridato come pazzi per tutto il tempo, però non hanno litigato, non hanno rotto niente, non si sono accapigliati, io che già pensavo di doverne portare un paio al pronto soccorso, tanti quanti erano...................


Durante lo svolgimento del solito giro per "dolcetto-scherzetto", hanno dimostrato un notevole senso pratico disdegnando le case private e sciamando invece dentro bar e ristoranti, dove il bottino non è stato asolutamente scarso. Il tutto si è protratto fino attorno alle 23, poi grazie a dio tutti a casa... lasciando però sul mio tavolo imbandito una quantità di avanzi indecente tra tortine, pasticcini, frittelle, biscotti e chi più ne ha più e metta... per la gioia delle mie fluenti cosce.... transeat.


Dopodichè, ci apprestavamo a goderci i 4 giorni di meritata vacanza, ma ahimè io e il settenne abbiamo pensato bene di fare l'esorcista grazie a un cattivissssssimo e contagiosisssssimo virus, che palle, quindi abbiamo perso quelli che saranno probabilmente gli ultimi giorni di vero bel tempo per chissà quanto.  Ora attendo il marito al varco...

mercoledì 24 ottobre 2007

NINNA OH NINNA OH...

Ho scoperto con raccapriccio che il Lo appartiene a quella nutrita schiera di bimbi che quando hanno sonno..... piangono. Ma tanto. Con i singhiozzi e gli strilletti.


Nonso voi, ma io questi qua non li ho mica mai capiti!!!


Cioè, mettiamo che tu sia, che so, una guardia svizzera ; sei vestito come un rinascimentale con problemi mentali, sei in piedi da 6 ore davanti all'ingresso della cappella sistina, è gennaio, nevica, e tira una Bora che manco a Trieste e hai davanti a te altre 6 ore di guardia. Ecco in questo caso, capisco che l'insorgere di una insistente sonnolenza possa provocare un certo qual giustificato magone.


Ma il Lo e i suoi degni compari? Nutriti, puliti, caldi, asciutti e vivaddio sdraiati???


Dormire, invece di piangere?? Mah!

domenica 21 ottobre 2007

VIVA LE TETTE

E' successo due giorni fa.


Improvvisamete mio figlio Lo, due mesi e mezzo di età per 5 kg di peso, ha deciso che OK, era ora di provare un po' com'è 'sta storia di succhiare direttamente dalle tette, che ne parlano tutti e ne dicono meraviglie.


Siccome era un po' inesperto, povero, ha passato mezza mattina a ciucciare da una tetta vuota (avevo appena usato il tiralatte!), ma tant'è sembrava talmente entusiasta che non ho avuto cuore di disilluderlo e l'ho lasciato fare. Anche perchè, diciamolo, lo shock mi ha quasi uccisa e mi ci son volute due ore per ripigliarmi.


Una volta riacquistata la lucidità decido la strategia.... e invece di svuotare l'altra tetta con la famigerata mungitrice elettrica, attendo la mia giovane preda al varco del prossimo pasto, al grido di "mo' vedrai come ti sistemo" nella speranza che una giusta fame lo avrebbe indotto a tentare nuovamente la testè sperimentata via. Ed in effetti così è stato.... anche se ad onor del vero, ci abbiamo messo un ora buona di tentativi, spostamenti, cambiamenti di posizione, lacrime e sangue. Ma mi son detta che era come se fosse appena nato, visto che ne io ne lui abbiamo mai avuto esperienza di allattamento diretto, e quindi la necessità di un qualche aggiustamento di tiro era anche normale.


Questo, venerdì scorso.


Dopo di che, niente. Non c'è stato più verso manco a morire. La tetta evidentemente non ha soddisfatto in pieno tutte le sue aspettative - e per inciso vi faccio notare che le mie tette sono fantastiche e non deludono mai nessuno, quindi le aspettative suddette devono essere state assolutamente inverosimili - e la pratica, lungi dal rendere perfetti in questo caso, è stata immediatamente sospesa.


"Camevieve, vimandi subito allo chef questa voba votonda movbida e che sa di latte e mi povti immediatamente il mio solito silicone, natuvalmente innaffiato abbondantemente da un ottimo disinfettante, annata 2007. Si sbvighi cavo, non posso attendeve tutto il giovno".


Mah, sono le gioie della maternità, che posso aggiungere? Come quando, che so, ti trovi a passare per sbaglio in cameretta proprio quando tuo figlio decide di gonfiare uno zeppelin con la sola forza dei suoi gas intestinali. O quando scopre che il pistolino è mobile e facendo pipì decide che sia giunta l'ora di affrescare le pareti del bagno al di sopra della linea delle piastrelle. Altro che Michelangelo.

martedì 16 ottobre 2007

ESTATE

Cammino spedita nel sole del mezzodì


E' luglio, c'è poca gente in giro a quest'ora, fa caldo.


Ho lasciato i miei amici, un po' in anticipo rispetto agli altri come al solito, ma non importa, sto bene, sono felice. E' vacanza.


Percorro il vialetto che si snoda in mezzo alle case


E sento.... sento lo sciabordio leggero dell'acqua che scorre nel lavandino di pietra... sento rumore di posate contro le padelle, sento lo sfrigolio del soffritto per il sugo.... sento il segnale orario della radio, è mezzogiorno.


So che tra 20 secondi un viso familiare si affaccerà dalla finestra della cucina al primo piano un po' accigliata (ecco è in ritardo!), ma io saluterò con la mano (ah-ah credevi che fossi in ritardo eh)  prima di infilarmi nel portone e salire le scale.


Sono a casa.

venerdì 12 ottobre 2007

FRA MARTINOOOOO....

... campanarooooo


dormi tuuuuu


dormi tuuuu



A quanto pare questa sembra essere la canzoncina magica di mio figlio Lorenzo, il quale si abbiocca a a razzo non appena la sente, il che è un bel vantaggio.


Beh, ciao a tutti di nuovo, un altra lunga pausa, un altro momento di riflessione.  L'autunno è fatto apposta. Questa volta a dire il vero c'è stato ben poco da riflettere, la morte di mia nonna ha occupato i miei pensieri ultimamente, e benchè sia un argomento estremamente poco piacevole e - come posso dire - impostomi dalle circostanze, è pur vero che riflettere è un termine inadeguato. Diciamo che si prende atto, ce ne si fa una ragione. Non che ci sia scelta.


E così, come si dice, la vita continua... e la mia è fatta al momento più che altro di cacchette e vomitini.


Una meraviglia :-)


La giornata tipo:


ore 7.00: sveglia e colazione al mignolino


ore 8.00: spedizione degli uomini fuori dai piedi, uno al lavoro e uno a scuola


ore 8.30: operazione mucca (significa che tiro il latte)


poi: breve rassettamento della casa e uscita per spesa o giretto o shopping (pooooco shopping, sono grassisima!)


ore 11.00: pappa al pargolo


ore 13.00 pappa alla mamma


ore 15.30 altra pappa l pargolo, in mezzo tra le 13 e le 15 ci scappa un pisolino


ore 16.20: recupero settenne


ore 17.00 Judo, scuola di circo o cortile a seconda dei giorni


ore 18.00 recupero del settenne (ovviamente col mignolino al seguito)


ore 20.00 cena di tutti, adulti, bambini e neonati, comodissimo!!!!!!!


ore 21.00: nanna settenne e altra operazione mucca


ore 21.30-24: visione film con pargolino gestito dal babbo (il che significa che nornalmente alle 21.40 circa dormo come un ghiro)


ore 24: ultima pappa bimbolino


Il tutto inframmezzato da patelli e bagnetti, crisi isteriche varie, (del pargolo, non mie, io ancora resisto...) urli e fortunatamente un sacco di bei sorrisoni. Il ragazzo qui è un po' un principesso sul pisello.... non puoi spostargli il palinsesto di una virgola che subito se la prende a male.... un caratterino notevole, io che faccio già fatica con quell'altro... tempi duri mi attendono!


La verità è che sono uno spirito inquieto. sono qui, e vorrei fare altro, badare alla carriera. quando sono in ufficio vorrei con tutto il cuore essere a casa a occuparmi dei miei figli... se decido di stare una mattina a letto a leggere, dopo mi incazzo perchè avrei potuto fare una torta o un bel ragù, ma se faccio il ragù poi rimpiango il mio libro... se esco mi dico che non ho dove andare e passeggiare tanto per fare non mi piace, ma se sto a casa poi mi sembra di buttar via la giornata....  insomma non sono mai contenta, come dice mio marito!!


c'è da dire che le giornate non è che siano esattamente straricche di avvenimenti eclatanti... se togliamo le splendide soddisfazioni che il mio figlio grande mi da a scuola.... tipo portare a casa insufficienti e ottimi senza soluzione di continuità, come se fosse normale..... mah. devo essermi persa qualcosa.


In tutto questo il Lo è piuttosto bravino, dorme abbastanza bene e la notte rompicchia, si, ma tollerabilmente. La stagione quest'anno sembra voler restare decente a lungo, e quindi nulla ho da lamentarmi.


E infatti non mi lamento. Se solo la nonna fosse qui.


 

giovedì 4 ottobre 2007

EQUINOZIO D'AUTUNNO - in grande ritardo....

20-21 SETTEMBRE


Provate a entrare in internet e a cercare le parole "secondo raccolto". Verrete sommersi da siti di agriturismi, cooperative agricole, e più in generale siti che riguardano la pratica agricola in se.


Ora provate a cercare Mabon. Bum! Un milione di siti sulle festività pagane.

Tutti li belli pronti e impacchettati a spiegare cos'è Mabon, cosa significa, Chi si ringrazia e per che cosa, come festeggiarlo. E con quanta particolareggiata precisione! Di che colore devono essere le candele? con quali fiori si decora l'altare? una risposta per tutto.

NO.

Non si va su internet per conoscere una festa o per sapere come celebrarla. La si conosce intimamente, la si vive sulla propria pelle e nella propria vita, e si sa, quando arriva, anche senza consultare il calendario o il pc. I vuoti ritualismi li lasciamo a chi blatera senza cognizione.

MA se non sipuò proprio resistere alla tentazione tecno-religiosa... questa pagina è piuttosto ben fatta.

L'Equinozio d'Autunno è la festa del Secondo Raccolto. Mabon è un termine che appartiene alla tradizione di altre terre...  non a questa terra qui che noi calpestiamo ogni giorno. Cominciamo col dare alle cose il loro giusto nome.

I motivi per celebrare questa data ognuno li trova dentro di se. L'autunno è un periodo buono per la riflessione, per iniziare a trarre i primi insegnamenti dall'anno che si sta chiudendo, ma ciò su cui riflettiamo... beh, è questione che ognuno decide nel proprio intimo.

L'equinozio è un momento di grande equilibrio. Solitamente. Non dare nulla per scontato è una buona norma. I Signori sono dotati di un particolarissimo senso della giustizia, che alle volte sfugge alla nostra comprensione...

Diffido di coloro che dedicano le feste soltanto ad una parte della Divinità.

L'equazione Ultimo raccolto = fertilità = onore alla Grande Madre funziona solo a mezzo.

E' una visione parziale. Impariamo a riconoscere la dualità, impariamo a cogliere i segni del cambiamento anche prima che il cambiamento sia evidente...  La Signora ha regnato durante l'estate, ma ora si vela... si copre... lentamente, lascia il passo e prepara il regno dell'Inverno che calerà, come ogni anno, implacabile e impietoso. E sotto la sua coltre di ghiaccio, i germogli fremeranno per la nuova vita che scorre già in loro, sotto la neve.

Il tempo - la Ruota dell'Anno la chiamano alcuni - va e torna, e difficilmente si muove sempre nella stessa direzione. E quello che viene rimandato - quello che scegliamo di ignorare al tempo del Secondo Raccolto  - non ci viene risparmiato, ma solo posticipato. Non si scappa.

Tutto torna e normalmente torna con gli interessi. La consolazione è merce assai rara.

Ora, spegnete la tv e abbassate la radio. Mentre vi accingete a preparare la riunione di domani in ufficio e fate mente locale su quel grafico che vi da risultati inaspettati, accendete una candelina verde, bruciate un incenso alla cannella. Riflettete sul perchè il vostro capo non vi ha ancora concesso l'aumento di stipendio e rivolgete un pensiero positivo all'universo, alla fertilità della terra, alle anime siderali, agli angeli (che non fa mai male) e a manitù - perchè l'integrazione è fondamentale.

Poi aspettate che Qualcuno vi parli.

Soprattutto, insistete che questo Qualcuno vi dia spiegazioni dettagliate sulla vostra vita, sulla direzione che ha preso e sul perchè va proprio da quella parte li.

Succederà si sicuro.

 


lunedì 1 ottobre 2007

IL LUNGO VIAGGIO


Cosa si augura a una persona che ormai non si alza praticamente più dal letto, che dorme quasi tutto il giorno, che deve essere imboccata e cambiata come un neonato e che a volte sembra non riconoscerti quando le parli? Che ha a malapena la forza di aprire la bocca per inghiottire, che non muove più le mani e che dimagrisce e dimagrisce a vista d'occhio?  



Cosa preghi, che resti o che vada?

 Beh, la risposta a questa domanda non ha più importanza per me, perchè qualsiasi cosa io abbia desiderato, mia nonna oggi è tornata donde era venuta quasi 91 anni fa.  



Al momento si trova nella camera ardente dell'istituto dove ha trascorso l'ultimo anno e mezzo (con un campanello in mano, just in case, allucinante!), ahimè senza nessuno che possa vegliarla nel suo ultimo viaggio. Senza una candelina, senza una preghiera. Spero che almeno il nonno possa essere con lei ora, dopo 25 anni di separazione. Spero che la conduca con se' per mano, e che le indichi la via.

 


Me l'ero figurata diversa, questa cosa, avevo immaginato che sarebbe stata lucida, che le avrei tenuto la mano. Invece è andata via così, zitta zitta, senza dar fastidio, come avrebbe voluto se glie lo avessero chiesto, lei che era sempre preoccupata di disturbare. Senza accorgersi, grazie al cielo, e non ha sofferto, almeno questo. Mi dico che ha vissuto a lungo, che tante persone le hanno voluto bene, che ha visto venire al mondo due pronipoti... che non si può vivere per sempre... ma naturalmente, il cuore ha ragioni che la ragione non ha, e se ne frega della logica. Era la mia nonna, doveva essere eterna.

 


Ora che è tornata nel Grembo della Madre, quello per cui prego è che il suo spirito resti qui attorno, e che io possa sentirne la presenza ogni giorno. Anche se aveva un sacco di idee assurde sulla vita, anche se la sua pedagogia non è mai stata esattamente all'avanguardia, anche se abbiamo tante volte litigato.. nel bene e nel male, come accade in tutte le famiglie, lei era per me e io per lei. Al momento riesco solo a pensare a quando mi metteva a letto e mi faceva gli sbuffi nel collo, facendomi ridere al punto che dopo non riuscivo più a dormire. O a quando mi cucinava la carne con tanto sugo, perchè mi piaceva tanto pulirlo col pane. O a quando guardavamo Heidi insieme nei pomeriggi di inverno, e io ero deliziata, assolutamente deliziata che lei si chiamasse allo stesso modo.

 


Ora per lei il ciclo si è compiuto. Vita, morte, rinascita. Il ciclo di cui tutti facciamo parte. 

 


Buon Viaggio nonna.

mercoledì 26 settembre 2007

QUESITO ETICO

Mettiamo il caso che vi accorgiate che la vostra azienda vi sta pagando le ferie arretrate, perchè - sempre mettiamo caso - ne avete qualcosa come tre mesi.


mettiamo caso con la busta paga vi arriva un foglietto che indica il conteggio, quindi c'è poco spazio per i dubbi


Mettiamo caso che vi accorgiate che mentre ve le pagano, però non ve le scalano e vi rirovate sempre con lo stesso numero di ore arretrate, ma con la busta aumentata.


Che fate? Lo dite al vostro capo?


E se il vostro capo fosse uno leggermente stronzino che vi ha fatto penare le pene dell'inferno negli ultimi 3 anni?


E se invece fosse uno stronzo totale, che vi ha quasi causato uno o due esaurimenti nervosi?


E se la vostra azienda avesse una politica di gestione del personale indecente e ci fossero, per esempio, un sacco di straordinari che non vi sono mai stati pagati?


Che fareste?

sabato 22 settembre 2007

LA GRANDE TRAPPOLA

Ecco fatto, è successo.


Avevo giurato che non ci sarei cascata e invece zac, sono rimasta fregata.


Come molte altre prima di me, anche io sono nella trappola ormai senza possibilità di redenzione.


Quale trappola? Quale trappola chiedete??? Ma li avete letti i miei ultimi post?????? Sono diventata una mamma che non parla d'altro che di figli, una di quelle vecchie grasse matrone noiose che non fanno altro che sbandierare i meriti e le meraviglie del sangue del proprio sangue.


Ohhhh oggi il mio Riccardino ha detto..... ooohhh ieri il mio piccolo Lorenzo ha fatto..... Ohhhh ma che palle, signora, non si potrebbe parlar d'altro??? Ecchemmiseria!!!!


Beh, cercherò di fare del mio meglio.


Dalla prossima volta. E' solo che oggi il mio baldo settenne mi ha fatto la domanda del secolo e non posso, proprio non posso, mi scappa fuori dalla tastiera da solo, le dita sono animate da una volontà propria che perescinde dal mio (povero) cervello.... beh, insomma eravamo a tavola e il suddetto ragazzino mi fa "mamma, ma se Michael Jordan fosse bravo come a pallacanestro ma giocasse a calcio, sarebbe più forte lui o Totti?"


Ma porco di quel giuda, non potrebbe chiedermi come nascono i bambini?

domenica 16 settembre 2007

FILOSOFIA INFERNALE

- Mamma ma di preciso l'inferno cosa sarebbe?


- uhm, dunque, l'infermo è il posto dove, per chi ci crede, vanno a finire i cattivi quando muoiono per ricevere la loro giusta punizone.


- e com'è?


- beh pare che sia parecchio brutto, pieno di demonietti che te ne fanno vedere di tutti i colori


- e il capo dell'inferno è il diavolo vero?


- si, per chi ci crede, si. E' lui che punisce i dannati...


- ma scusa, se il diavolo è cattivo, quando i cattivi arrivano da lui non dovrebbe punirli, dovrebbe essere contento e fargli una bella festa, ti pare?


- . . . .



'azzarola non fa una grinza.

giovedì 13 settembre 2007

ROUTINE...

Va bene, lo so... sono tremendamente incostante. Eh beh, ho un pochino da fare ultimamente, sapete???


Cavoli, mi ero dimenticata di che diavolo di trambusto fosse avere un neonato in casa. ......


Quando tu vouoi dormire, lui ha fame


Quando tu hai fame, lui fa la cacca


Quando tu fai la cacca, lui ha voglila di coccole


Quando tu hai voglia di coccole (possibilmente tra adulti), lui piange (e addio coccole.... sigh!!!!!)


Quando tu avresti voglia di piangere (e sbattere un tantinello la testa al muro, tanto per gradire) lui ti guarda e ti fa il suo primo vero sorriso, e a quel punto il sole sorge, i passerotti cinguettano, si schiudono i boccioli e che altro? ah si, spunta l'arcobaleno.....


Niente mi leva dalla testa che questi pargoli ci piglino bellamente per i fondelli dal primo giorno, Voglio dire, non è possibile che siano così ardentemente, così compiutamente, così perfettamente anti-tempisti in ogni occasione. Lorenzo è il Re di tutto questo: dorme per tutto il pomeriggio, fin dalle tre magari, e io esco, faccio cose, vado in negozi, torno a casa, apparecchio, preparo la cena, scolo la pasta, mi siedo e nell'istante preciso, ma proprio preciso preciso al decimillesimo di secondo, in cui io prendo in mano la forchetta.... NGHEEEEEE NGHEEEEEE NGHEEEEEEEEEEEEE!!!! Oh ninnolino della mamma, hai fame anche tu????


Magari!


La verità è che proprio in quel momento gli scappa da cacare, scorregiare e ruttare tutto contemporaneamente, e lo fa tranquillamente sulle mie meravigliose lasagne fumanti. Una tale perfidia non può essere innata: ci vuol metodo. Per questo ho sviluppato la convinzione che i feti abbiano un loro manuale di istruzioni, che studiano a nostra insaputa durante la vita intrauterina al fine di essere massimamente disturbanti una volta venuti al mondo. Mio figlio ha senz'altro passato gli esami col massimo dei voti.


Che volete che vi dica, sono le gioie della maternità (puzza di cacchetta a parte naturalmente, per quella c'è un capitolo a se')


:-)

martedì 4 settembre 2007

HARRY E GINNY - un dialogo immaginario (del resto, mancava... ehm.)





I tre ragazzi si lasciarono alle spalle la scultura che da oltre mille anni vigilava sulla porta dell'ufficio del preside. La conversazione con il ritratto del professor Silente li aveva rinfrancati ed essi erano quasi felici mentre attraversavano i corridoi deserti verso la sala grande. I segni della battaglia erano ovunque, ma nessuno di loro voleva, o poteva, ancora soffermarsi con consapevolezza sul costo in vite umane che la vittoria contro Lord Voldemort aveva richiesto. Tutti avevano perso degli amici ed alcuni di loro non avrebbero mai rivisto i propri padri, madri, fratelli. Era impossibile in quel momento pensare di non condividere mai più scherzi di squisita genialità e cattiveria con Fred; era altrettanto impossibile fermarsi a considerare quanto il destino del piccolo Ted Lupin somigliasse a quello di Harry.


“Ma almeno io non sono stato accusato ingiustamente di un atroce delitto e non passerò i prossimi anni ad Azkaban” pensava Harry “Teddy avrà almeno qualcuno che gli parlerà del coraggio di suo padre e di sua madre”.


Hermione ed Harry sbirciavano Ron continuamente di sottecchi, in attesa che la notizia della morte di suo fratello lo raggiungesse facendosi strada attraverso la sua coscienza, ma a quanto pareva non era ancora giunto il tempo del cordoglio per nessuno. L'adrenalina pulsava ancora troppo velocemente attraverso il cuore di tutti i presenti. Il tempo del dolore sarebbe giunto, ma non adesso.


Avevano appena varcato la soglia della sala grande e si stavano dirigendo, per pura abitudine, verso il tavolo che era tradizionalmente riservato alla loro Casa e che ora ospitava studenti di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero seduti uno vicino all'altro, quando Harry si fermò con un piede a mezz'aria, come colto da una improvvisa indecisione.


Ron ed Hermione si voltarono a guardarlo


“Qualcosa non va Harry?” chiese Ron con tono apprensivo


“No” rispose Harry “tutto Ok. E' solo che... ho una questione da risolvere, credo.”


“Di cosa diavolo stai parlando? Quale altra questione vorresti risolvere oggi? Dai, muoviti, ho fame!” ribattè Ron pratico.


Hermione lo guardò con aria esasperata “Si tratta di Ginny, Ron. Avanti, andiamo a sederci, Harry non ha bisogno di noi per questo.” Così dicendo si incamminò verso il tavolo con Ron, senza però risparmiare ad Harry uno sguardo dubbioso.


Ron si lasciò trascinare via senza opporre resistenza, soprattutto perchè Hermione lo aveva preso per mano con decisione; l'espressione di Ron era inebetita quanto quella di un Folletto della Cornovaglia colpito in volo dall'incantesimo della Pastoia.


Ginny era seduta al tavolo che una volta era di Tassorosso insieme alla sua famiglia. Accanto a lei sua madre si guardava attorno con sguardo umido, mentre il signor Weasley si alzava e si sedeva continuamente per conferire ora con questo ora con quel membro del ministero mano a mano che giungevano giubilanti a prendere atto della vittoria contro le forze oscure. Gli altri fratelli erano seduti attorno a George, che sembrava sul punto di svenire. Harry decise di allontanare ancora una volta dalla mente il pensiero di Fred e si diresse verso Ginny.


Aveva immaginato dozzine di volte il giorno in cui avrebbe finalmente potuto tornare a sperare di essere ancora nei pensieri di Ginny e aveva studiato con cura le parole da dirle e il tono con cui farlo nelle lunghe notti insonni passate con Ron ed Hermione durante la loro ricerca degli Horcrux. Ma non sapeva come, in quel momento la lingua sembrava annodata e la bocca foderata di sabbia. Per non parlare della mente inesorabilmente vuota.


“Ciao Ginny” le disse in un impeto di originalità quando fu davanti a lei “posso parlarti un momento?”


Ginny sollevò il viso dalla spalla di Molly e lo guardò con occhi spalancati. Possibile che non si aspettasse di vederlo? Ma si riprese subito e gli rispose un gelido “Ciao Harry. Dimmi pure”.


“Ehm, volevo dire... in privato... preferirei...”


“Non c'è nulla che tu debba dirmi che la mia famiglia non possa sentire, Harry”


Harry fu colto di sorpresa, ma presentarsi davanti a lei aveva significato dar fondo a tutto il suo coraggio per la seconda volta quel giorno, e non intendeva sprecare l'occasione. Non era affatto sicuro che ce ne sarebbe stata un'altra.


“Uhm, ecco, si. Quello che volevo dirti” cominciò con titubanza “è... sai, quel giorno al funerale di Silente... non aveva niente a che fare coi miei sentimenti... l'ho fatto solo, sai, per proteggerti, capisci, io non volevo... avevo paura che..... “


“Ah, allora è per questo” lo interruppe Ginny con impeto. “Sei venuto per spiegarmi una volta per tutte perchè tra le altre cose hai contribuito a tenermi chiusa nella Stanza delle Necessità mentre tutti combattevano oggi, mentre mio fratello moriva! Sei venuto a dirmi perchè non godo della tua fiducia come persona e come strega, è per questo che sei qui Harry? Per offrirmi la tua consolazione? E' così?” Ginny aveva in tutto e per tutto un'aria furibonda.


Harry prese fiato e considerò l'ipotesi di girare sui tacchi. Quella reazione era l'ultima cosa che si sarebbe immaginato. Si era figurato sguardo trasognato, tono cinguettante e forse qualche lacrima di gioia, ma quella che aveva davanti era una leonessa dalla criniera fiammeggiante e dagli occhi infuocati che non sembrava avere intenzione di rendergli il compito più semplice. Bene, evidentemente così doveva essere.


“Ginny” rispose con tono calmo, come se stesse spiegando un concetto molto difficile ad una bimba molto piccola “tu dovevi restare al sicuro. Sei minorenne. Inoltre io...” cercò con cura le parole “Io non avrei potuto combattere oggi se ti avessi saputa ferita, o morta. Quale forza pensi che avrei avuto contro Voldemort se avessi pensato di poter essere la causa della tua morte?”


“E questo è tutto quello che conta, non è così signor Potter?” Ginny era in piedi davanti a lui e sembrava decisamente più alta di quanto non fosse in realtà. “Quello che Harry Potter vuole, come Harry Potter si sente! Di tutti gli egocentrci presuntuosi arroganti e prepotenti..... e io? Non hai mai pensato a come mi sentivo io? Voi ve ne siete andati! Ve ne siete andati senza una parola, tu, mio fratello e la mia amica più cara, mi avete mollata come un bagaglio superfluo, senza dare notizie, senza un fiato per mesi e mesi!! E quando ti rivedo, quando finalmente mi rendo conto che sei vivo e che stai bene, ecco che mi elimini di nuovo, mi scarti come... come una vecchia bacchetta rotta. Io sarò anche minorenne, ma sono una strega di un certo talento, se non l'avessi notato!! Ho guidato l'Esercito di Silente quest'anno!! Avrei potuto aiutarti, avrei potuto salvare delle vite, avrei potuto combattere a lungo come tutti gli altri invece di restare immobile e al sicuro, come di ci tu, a non far niente mentre gli altri facevano la loro parte! Ma no, certo che no! Non facciamo preoccupare il grande Harry Potter, il nostro salvatore, il prescelto, il predestinato. Lui solo conta! Come mi sento io? Come mi fai sentire Harry?


Harry la guardava con un misto di terrore e di ammirazione. Quegli occhi erano quelli che aveva sognato ogni notte durante la loro separazione. In un momento di panico pensò che tutto sommato con Voldemort era stato più facile: almeno, con lui aveva sempre saputo cosa avrebbe dovuto fare. Si guardò attorno in cerca di ispirazione e colse lo sguardo di Ron all'altro capo della sala, che esprimeva profonda comprensione. Quegli occhi dicevano: “Taci, lasciala sfogare e alla fine baciala” ed Harry sapeva quanto dovesse costare a Ron esprimere un simile consiglio, pur senza parole. Harry pensava peraltro che fosse un consiglio strepitoso, soprattutto l'ultima parte. Tuttavia aprì la bocca per dire “Non c'è stato giorno in cui non abbia pensato a come stavi, Ginny. Ho sempre...”


“Hai sempre? Hai sempre cosa? Cosa? Cercato il modo di contattarmi? Hai passato notti in bianco a pensare a come avresti potuto farmi avere vostre notizie perchè sapevi che dovevo essere preoccupata a morte? E' questo che hai fatto? Mi hai mandato il tuo Cervo? Ci hai mai almeno pensato? Neville si è allontanato dal castello per due ore quest'anno, e solo per andare ad Hogsmead senza permesso, e mi ha mandato il suo Patronus per dirmi che stava bene. E tu Harry cosa hai fatto? Sei rimasto sdraiato nel buio sentendoti eroico ed altruista perchè mi proteggevi da ogni pericolo?”


Harry non sapeva cosa rispondere.


“Io non.....”


“Cosa? Io non cosa, Harry??”


"Non... "


"CHE COSA?"


“Io non ho mai smesso di amarti” urlò quasi Harry


A queste parole tutto si fermò. Nuovamente gli occhi di tutta la sala grande erano puntati su Harry, come se improvvisamente nessuno avesse di meglio da fare che ascoltare la quel che accadeva tra lui e Ginny. Mentre fino a un istante prima la sala era piena di brusio e chiacchiere, il silenzio a quel punto era palpabile, come se fosse stato creato apposta perchè tutti potessero godersi al meglio la conversazione. Molly si voltò di scatto verso Arthur con uno sguardo interrogativo che diceva “ma tu ne sapevi niente?”, tutte le ragazze di qualsiasi Casa nel raggio di 5 metri sobbalzarono vistosamente e persino George alzò gli occhi per un momento e fissò Harry e poi Ginny, prima di rinchiudersi nuovamente nel profondo di se stesso a cercare suo fratello.


Più di tutti, fu Harry a stupirsi nell'udire quelle parole, che gli erano uscite senza che se ne rendesse completamente conto. Fece un piccolo passo indietro sperando che fossero le parole giuste. Senz'altro, erano vere, e se ne rendeva conto per la prima volta ora che le aveva pronunciate.


Ginny sembrava rimasta improvvisamente senza nulla da dire. La sua carnagione bianca era diventata scarlatta, i suoi capelli somigliavano ancora a una criniera fulva ma i suoi occhi non lanciavano più fuoco e fiamme. Si avvicinò ad Harry lentamente e gli pose una mano su una spalla.


“Come hai detto Harry?” chiese


Harry vagliò velocemente una dozzina di risposte possibili, e poi decise di dare retta almeno ad un terzo del consiglio di Ron. Circondò Ginny con un braccio e con l'altro le accarezzò la criniera, che magicamente si trasformò in una cascata di morbidi capelli rossi e lisci, e la baciò come lei l'aveva baciato il giorno del suo diciassettesimo compleanno.


Dopo un lungo momento Ginny si staccò dal bacio.


“Ehm, d'accordo, non sei un egocentrico” disse ridendo.


Spezzata la tensione, Harry rise a sua volta, ma l'euforia si spense sul suo viso quando incrociò lo sguardo di Arthur Weasley che lo fissava avvicinandosi a grandi passi. Improvvisamente si rese conto di aver baciato Ginny con passione sotto gli occhi non solo di tutta la scuola ma anche e soprattutto dei suoi genitori. Genitori che, come era stato dimostrato in diverse occasioni, tendevano ancora ad essere piuttosto protettivi nei confronti della loro unica figlia femmina. Sentì che doveva dire qualcosa....


“Signor Weasley, io.....” cominciò, ma Arthur l'interruppe


“Harry, ti ho accolto in casa mia come un figlio” tuonò, ed Harry tremò leggermente “ed ora vedo che ho un motivo di più per considerarti parte della famiglia. Spero che lo sarai per sempre!!” Gli occhi del signor Weasley luccicavano di lacrime trattenute mentre quelli di Molly a queste parole piansero senza ritegno alcuno, ed Harry non seppe mai se fossero lacrime di gratitudine per la sconfitta del Signore Oscuro, di dolore per Fred o di emozione per aver scoperto nella loro figlia una giovane donna coraggiosa e risoluta.


Harry sorrise e ringraziò i Weasley, cinse la vita di Ginny e si diresse con il cuore considerevolmente più leggero verso il tavolo di Ron ed Hermione, che erano ancora per mano.


Le due ragazze si scambiarono un'occhiata di intesa che fece uno strano effetto rammollente sulle ginocchia di Ron ed Harry, ma i due decisero di non badarci. Tutti e quattro si sedettero al tavolo e fecero onore all'ottimo banchetto che gli Elfi Domestici superstiti avevano allestito per tutti loro. 


venerdì 31 agosto 2007

CIAO GIAN

Quando la cosa non ti tocca troppo da vicino, si riescono sempre a trovare parole sagge, e magari anche vere, che in linea teorica dovrebbero portare conforto, anche se non si sa se a chi le pronuncia o a chi le ascolta. Quando invece ti riguarda direttamente, allora è tutta un'altra storia.


Gian è mancato improvvisamente, senza preavviso, senza una avvisaglia, niente. E' andato a dormire e non si è risvegliato. Era il mio padrino di battesimo, il più vecchio amico di mio padre. E quando parlo di amicizia, dico qualcosa che è durato per tutti i 71 anni della vita di entrambi.


Una tragedia. Un uomo gentile e simpatico, goliardico, sempre pronto alla battuta, a una serata tra amici, allo scherzo e all'allegrezza in compagnia. Sarebbe diventato nonno alla fine di settembre, un nipote a lungo atteso che provocava l'ilarità di mio padre, che un po' lo sfotteva, diciamolo, dall'alto dei suoi due pargoli.


Mi aveva mandato un mazzo di rose bianche, meno di un mese fa, per la nascita di Lorenzo. Era stato a cena a casa dei miei solo la scorsa settimana. Stava bene. O almeno, sembrava.


Ieri c'è stato il funerale. Una cerimonia assolutamente poco coinvolgente, fredda, inutile. C'erano gli amici di sempre, quelli si, caldi e stretti gli uni attorno agli altri, sguardi increduli e lucidi, braccia attorno alle reciproche spalle, quei "non ci posso credere" sussurrati appena, più veri delle insulse parole di un giovane prete in piedi su un pulpito fatto di argilla


Io, beh, io... io ho visto i costumi, le scene, ho riconosciuto il copione. E i simboli, i simboli rubati e distorti che mi provocano sempre uno stato d'animo a mezzo tra l'iracondo e l'incredulo.... il calderone della Gran Madre Cerridwen, ridotto su un altare a servire la lucida follia di qualcuno che non aveva mai neppure conosciuto il grande uomo il cui sangue dovrebbe trovarvisi dentro.... e almeno, stavolta la candela era vera e non recava strani simboli che la facevano sembrare un fondo di magazzino. L'ultima funzione funebre a cui ho partecipato (nel 2004) aveva candele finte, elettriche, e un cero enorme con stampigliata sopra la data del giubileo, passata ormai da 4 anni. Non c'è rispetto.


La parte più commovente, infine,è stato vederlo nella sua ultima casa, al cimitero. A parte il continuo blaterare del prete (il nostro fratello, il nostro fratello.... ma era mica fratello tuo, che diamine!), quello da veramente l'idea della definitività della situazione. Un amico ha detto poche parole su un cortile e una bicicletta, frasi semplici e sentite e non false e preconfezionate come le altre sentite in quei tristi momenti.


Mi ha colpito che il... come chiamarlo? muratore? operaio? che ha sigillato la tomba avesse un ragazzino pre adolescente come aiutante. Il conrasto era evidente, tra noi amici e parenti in lacrime e lui, giovane e bello, pantaloni corti e maglietta, e un berretto di Valentino Rossi appoggiato ad un vasetto di fiori di una tomba ancora non occupata. I due hanno lavorato senza una parola, in rispettoso silenzio, parlandosi coi gesti e con gli occhi per non turbare ulteriormente il grave momento. Il ragazzino non sembrava per niente intimorito dal compito che stava assolvendo, e io penso onestamente che avrà in futuro un rapporto con la morte assai migliore del mio e di quello della maggior parte delle persone che conosco.


La cerimonia è finita... andiamo in pace. Sapendo che quella via toccherà a tutti, presto o tardi. Gli ultimi abbracci, con gli occhi ora un po' meno lucidi, le mani un po' più salde, un accenno di sorriso, magari, su qualche viso.


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A margine di tutto ciò, di un dolore vero e sentito personalmente, vorrei dire una parola sul fatto che oggi ricorre il decennale della morte di Lady D. e che tutti i TG ne hanno parlato, e che ci sono stati programmi televisivi a lei dedicati su diversi canali. Il decennale di Madre Teresa, ricorso pochi giorni orsono, è scivolato via in silenzio.

martedì 28 agosto 2007

CESSO.....

Seguito vicissitudini con le quali non vi tedio, abbiamo cambiato il copriwater di uno dei due bagni di casa, quello "di servizio", che il 7enne usa da sempre come suo.


Il marito provvede al montaggio dell'attrezzo (trasparente, con un motivo di conchiglie e pesciolini che nuotano, 'na roba kitch da vomitare)  la sera stessa dell'acquisto, e passando poi davanti alla porta del bagno rigorosamente spalancata nota il suddetto 7enne in fase di puzzolente collaudo.


Tutto contento lo apostrofa: ehi, visto che carino il nuovo water???


Risposta: si papi, CI SI CAGA DA DIO!!!!



... mumble... mumble... mamma pensierosa.......

martedì 21 agosto 2007

HARRY POTTER AND THE DEATHLY HALLOWS - lunghissssssimo


Va bene, via... vogliamo parlarne?? La mia forzata permanenza ospedaliera mi ha consentito di leggerlo a tempo di record (con costanti contatti via sms con amici e amiche che lo stavano leggendo, inviando messaggi deliranti del tipo “nooooo primo morto a pag 57” e simili...) e per levare subito ogni dubbio vi dico: mi è piaciuto. Ma non mi ha entusiasmato. LOrdine della Fenice e il Principe Mezzosangue li ho trovati decisamente migliori.



Per chi non lo avesse ancora finito o per chi lo aspettasse in italiano, da ora in poi scriverò in un colore poco leggibile... se volete saperne di più non avete che da evidenziare il testo per renderlo comprensibile.



Dunque da dove cominciare.... innanzitutto il libro secondo me è corto. La zia JK ci ha abituati a trame complesse, con colpi di scena e trovate estremamente interessanti, ma qui per me c'è materiale per due libri, e invece abbiamo un libro solo. Un libro sulla ricerca degli horcrux, prima, e uno sui Deathly Hallows dopo. Dove è il senso di incasinare tutto raccontando tutto insieme? La narrazione ne risulta impoverita e oltremodo velocizzata, quando invece l'autrice è sempre riuscita a creare un mondo fantastico ma assolutamente plausibile, con soluzioni che sfiorano la genialità (nel loro genere, ovviamente.... le passaporte per esempio sono fantastiche per me!!!). Insomma sono quasi convinta che se esistesse una comunità magica, probabilmente sarebbe organizzata esattamente come quella della Londra di Harry!!



Quanto alla trama... beh, la questione dei tre oggetti misteriosi donati dalla morte (estorti, si potrebbe dire) ai tre fratelli è interessantissima e ha la sua originalità. Ho trovato assolutamente plausibile che Harry fosse il discendente dell'ultimo fratello e che possedesse quindi già il mantello per diritto ereditario (anche se, a conti fatti, la storia risale a oltre 1000 anni prima), meno probabile invece che il secondo oggetto – la pietra – fosse in suo possesso per un fortuito caso della sorte (era la pietra dell'anello di Serpeverde che era ANCHE un horcrux! Che esagerazione!!). Ma meno che mai credo che tre ragazzini di 17 anni abbiano nello spazio di un anno scolastico decifrato l'enigma legato alla bacchetta, che aveva a suo tempo impegnato maghi ben più adulti e potenti (Albus Silente tra essi, per non citare il signore oscuro), scoprendone con velocità sospetta l'ubicazione. Eccessivo.



La storia personale di Albus Silente è convincente. Non ho invece apprezzato molto l'espediente di piazzare Abenforth in un pub di Hogsmeade, specie perchè non se n'è mai parlato prima in alcun libro e perchè i nostri tre eroi non ne sapevano nulla. E' poco plausibile, ed è un trucchetto... Serviva un aiuto per Harry, ed è stato scodellato bello e pronto.



E quanto agli espedienti... via, la conversazione di Harry con Silente alla “stazione”.... non è degna della zia JK. Senza contare che non ha spiegato (o è sfuggito a me??) cosa fosse quell'essere che si dibatteva dietro ai due, che Harry voleva aiutare e Silente continuava a dire che non era possibile.



Trovo inoltre che ci siano alcune parti che sono, come dire, “mancanti” nel libro. Ad esempio, mi è spiaciuto molto non avere alcuna notizia o quasi su quanto stava succedendo a Hogwards mentre i nostri tre baldi fanciulli giravano per il mondo apparendo qua e la. Abbiamo saputo che l' ES si era ricostituito sotto la guida di Luna, Neville e Ginny (a proposito, il suo vero nome è Ginevra, l'avete notato???), ma sono certa che ci sarebbero state decine di storie da raccontare, sulla “gestione Piton”, sulla resistenza degli insegnanti come la McGrannit, sui due Mangiamorte che erano stati inviati ad insegnare Difesa e Babbnologia... ecco perchè dico che ci sarebbero voluti due libri!!! Inoltre trovo un vero e gran peccato che Ginny sia stata praticamente tagliata via da questo capitolo finale, perchè negli ultimi due libri trovo che le fosse stato costruito un personaggio veramente bello ed interessante. Una ragazza vera, come dire, intraprendente e dotata, spigliata e vivaddio decisamente insofferente nei confronti dei suoi fratelli maggiori... ed anche Hagrid è sostanzialmente assente. Tutto sembra troppo incentrato sempre e solo su Harry.



E poi, diciamolo, io sono una ragazza romantica e mi aspettavo non un capitolo intero ma insomma, almeno due righe su dove-come-quando Harry e Ginny tornano a essere fidanzati, per non parlare di Ron ed Hermione. Va bene, lo so: non è mica Harmony. Però che diavolo, ci siamo sciroppati due o tre libri di puro delirio tra Hermione e Ron, tra litigi e riappacifiazioni, nonché una lunga sessione di sensi di colpa di Harry quando non sapeva come fare per fidanzarsi con la sorella del suo migliore amico iperprotettivo e supergeloso... un minimo di soddisfazione era chiedere troppo????



Hermione: meriterebbe un capitolo a parte. Lei è decisamente fantastica. Se non fosse per lei quei due babbei di Harry e Ron sarebbero finiti nelle mani dei Mangiamorte a pagina 2. Altro che prescelto, altro che bambino-che-è-sopravvissuto. E' lei che ha tutte le idee e tutte le soluzioni, come al solito. E la sua sfuriata contro Ron quando lui ritorna improvvisamente è assolutamente impagabile. Strepitosa.



Quanto a Piton, beh... poteva essere uno stronzo che aveva ingannato Silente per anni, o un eroe che aveva ingannato Voldemort. Lieta che la scelta sia caduta sulla seconda soluzione. Non è chiaro come abbia potuto resistere alle arti da Legilimens del Signore Oscuro, pur essendo un potente occlumante. Forse perchè il suo odio per Harry – che gli ricordava inesorabilmente James – in fondo era reale, anche se aveva deciso di proteggerlo per amore di Lily. Poco plausibile secondo me il fatto che Lily e Severus fossero vicini di casa da bambini e che si fossero conosciuti prima degli anni della scuola, ma in fondo non poi così impossibile. E c'è comnque almeno un riferimento nell'Ordine al fatto che lei difendeva Severus dalle angherie di James e Sirius. Ed è il giusto coronamento di quanto fin dal primo libro era stato preannunciato: tutto parte e torna all'Amore, l'unica cosa che Voi Sapete Chi non riesce a comprendere.



Veniamo ai morti. Innanzitutto sono assolutamente indignata che sugli elenchi apparsi su internet prima della pubblicazione del libro non comparissero ne Edwige ne il nostro povero Dobby. La scelta di far morire un Weasley tutto sommato era abbastanza prevedibile, voglio dire... sono metà di mille, non potevano sfangarla tutti. Non afferro invece il motivo di sterminare praticamente tutta la famiglia di Tonks: suo padre, suo marito Remus Lupin e lei stessa, poco dopo aver avuto un bambino. L'ho trovata una scelta poco coraggiosa, come a voler minimizzare i “danni”, senza prendere personaggi più – diciamo – in vista, come uno dei ragazzi di Hogwords per esempio, che forse i fan avrebbero gradito meno.



Beh, ma non ho solo critiche eh? Ho trovato fantastica la prima parte alla Tana, fino al matrimonio, e l'incursione al Ministero è stupenda! E a dire la verità il racconto della sera della morte di James e Lily mi ha praticamente fatto piangere (fortuna che era notte e non mi ha vista nessuno....).



D'altra parte, il ciondolo-horcrux che fa incattivire chi lo porta al collo... non vi ricorda niente?



E veniamo infine ad Harry. Fortunatamente NON si è trasformato in un eroe senza macchia e senza paura e senza incertezze, ma è rimasto credibile come ragazzo che si trova ad avere a che fare con cose più grandi di lui e che spesso e volentieri non ha idea di dove mettere le mani (trovo che sia la parte migliore della caratterizzazione del personaggio); temo però che fornire protezione a TUTTE le persone presenti alla battaglia di Hogwords offrendosi spontanamente a Voldemort sia francamente un filo eccessivo, così come resistere nuovamente alla maledizione Avada Kedavra... anyway, è funzionale alla trama, e la trovata di fare in modo che Voldemort ci lasciasse le penne non per mano del nostro giovane eroe è encomiabile... così come ho trovato giusto che Harry non arrivasse a pronunciare l'anatema che uccide, benchè non si sia tirato indietro al momento di lanciare le maledizioni Imperius e Cruciatus. Ragionevole. Lieta inoltre che Draco non sia in fondo in fondo lo stronzo che sembrava nei primi libri, anche se probabilmente la conversione è dettata dalla paura e non da una ritrovata fibra morale...



L'ultimo capitolo invece, per quanto mi abbia deliziato, forse è stato un tentativo di “mettere le cose al loro posto”. Una specie di happy end ritardato, con un Harry trentaseienne sposato con tre figli (James, Albus Severus e Lily, nomi oltremodo prevedibili anche se mancano Sirius e Fred), Ron ed Hermione sposati tra loro e pargolati anch'essi, Neville felicemente sistemato come professore ad Hogwords e dulcis in fundo, il figlio orfano di Tonks e Remus – diciannovenne - che sbaciucchia la figlia dal nome francese di Bill e Fleur... (e a proposito, Bill non doveva diventare un mezzo licantropo??? dimenticato??).



Inoltre ho la sensazione che la buona vecchia zia JK non abbia necessariamente e definitivamente tirato il collo alla gallina dalla uova d'oro... cosa ne dite del figlio primogenito di Harry che gli somiglia come una goccia d'acqua, che va a scuola insieme al figlio di Malfoy, il quale somiglia lui pure come una goccia d'acqua a suo padre? Abbiamo forse un “Hogwords, seconda generazione” in arrivo??



Naturalente, ne Sirius ne James e Lily ne Albus sono risorti... con mio gran sconforto, ma tutto sommato Silente l'aveva detto... “nessun incantesimo può risvegliare i morti Harry, confido che tu lo sappia”.



Ebbene questo è quanto. Se siete riusciti a leggere fin qui senza cadere in coma, vi devo una pizza.



Baci.








sabato 11 agosto 2007

DONNA TU PARTORIRAI CON GRAN DOLORE

... eh beh, quanto a questo, qui non ci facciamo mancare niente!! :-)


Dopo il mio primo parto, con travaglio e cesareo, pensavo che il biblico "gran dolore" avesse trovato una certa qual, come dire sublimazione.. ossia, mi dicevo: Ho fatto la mia parte, ho offerto il mio obolo.


E invece mica.


Dopo appena una settimana di vacanza, zac, fregagtura. Sono dovuta tornare a casa x un problema di pressione......... e con mio gran giubilo sono stata ricoverata in ospedale. Il  12 luglio. Sono uscita il 7 agosto con Lorenzo in saccoccia. Quasi un mese.


Beh c'è da dire che ricoverata per un problema che di fatto non ha sintomi (io stavo da dio se si esclude che mi bucavano e punzecchiavano ogni due x tre) ha il vantaggio (unico e solo) di lasciarti un sacco di tempo libero. Per leggere (HP finito in 2 gg) e per guardare le persone che scorrono nel letto accanto quando la degenza media del reparto è di 3 gg e tu ci stai invece 3 settimane abbondanti.


Mi son fatta una cultura, ho visto donne straordinariamente coraggiose (una ragazza ha partorito un bimbo molto prematuro dopo ben 3 tentativi andati male, e l'hanno rivoltata come un calzino per salvare il suo piccolo, ma lei non si è mai scoraggiata, e pensava già al prossimo), altre straordinariamente spaventate e forse immature... altre ancora ingenue, che sono veute a partorire come se andassero in giostra e non la finivano più di dire, dopo, quanto fosse stato doloroso...... mah!


Beh per parte mia penso di essere stata sicuramente la più fifona del reparto. Quando hanno iniziato a pronnciare la parola cesareo io ho iniziato a tremare come una foglia, e si può dire che non ho ancora smesso... :-)


Io non capisco davvero come si possa scegliere questa operazione a priori, anche quando non ce ne sia una reale necessità. Io non giudico, sia chiaro. Dico solo che molte volte si punta essenzialmene sul parto indolore e si escludono tutte le altre informazioni che potrebbero essere utili a una donna per decidere del suo proprio parto.


Senza dolore? beh, senza dolore l'atto in se di partorire. Però prima nell' ordine ti fanno una flebo - che porebbe non essere una tragedia se avete vene buone - , ti infilano un catetere e ti rifilano pure  una puntura in mezzo alla schiena, fin nel midollo spinale, il che con un buon anestesista non è dolorosissimo, ma nemmeno esente da rischi.


Dopodichè ti operano, ti estraggono l'estraibile (se volete i dettagli non avete che da chiedere) ti posizionano su una barella spostandoti come un tronco di albero e ti portano tuo figlio. A quel punto non senti le gambe, hai perso tra il mezzo litro e il litro di sangue, ti senti come un boxer suonato ma diavolo, vedi il tuo piccolo e tutto va a meraviglia.


La giornata trascorre bene, ti riappropri lentamente delle gambe, che non muovi ma godi della consapevolezza che se volessi, potresti, e ti dici "ehi wow non è poi male..." ma poi arriva la notte. L'anestesia finisce definitivamente il suo corso e inizi a sentire male.


Non so cosa pensino le altre donne che hanno passato l'esperienza, ma il mio pensiero è stato "1000 travagli piuttosto di questo!" Insomma un male boia. Beh, diamine. L'agocannula già ce l'hai, che conta una flebo in più o in meno??? Via una bella dose di antidolorifico e gli asinelli iniziano a volare e si colorano gli elefanti di rosa...... peccato che restano volanti e rosa anche la mattia dopo, qando ti svegli e non capisci se hai sognato tutto e in realtà sei reduce da una brutta sbronza o cosa.


Ma anche questo passa.


Quel che passa più lentamente è il male che senti nelle viscere ogni volta che ti muovi, o che ti devi alzare, o andare a fare una banalissima pipì. Coltellate, praticamente. E in tutto questo allatti, cambi patelli, frequenti la nursery, ricevi parenti (ansiosi) mostrandoti assai più radiosa di quel che ti senti in realtà


Il tutto per una settimana circa. Contro, se vi dice male, 12 ore di dolore che dopo meno di mezza giornata non ha praticamete strascichi.


Ora, valutate un po' voi...........

3 AGOSTO 2007


 


 

sabato 30 giugno 2007

SALUTI E BACI


 


BENE MIEI CARI AMICI


CI SIAMO: STO PARTENDO PER IL MARE.


IERI IL GINECOLOGO MI HA DATO UNA PACCA SULLA SPALLA E MI HA AUGURATO BUONE VACANZE


QUINDI ECCOMI PRONTA, ARMI E BAGAGLI (E' PROPRIO IL CASO DI DIRLO), DESTINAZIONE TERRA TOSCANA. SE TUTTO ANDRA' BENE, RIENTREREMO GLI ULTIMISSIMI GIORNI DI LUGLIO.


AUGURO A TUTTI VOI BUON LUGLIO, BUONE FERIE A CHI PARTE E BUON LAVORO A CHI E' APPENA TORNATO (!!) E A LENTICCHIETTA E ROCCETTA BELLE, UN ABBRACCIO SPECIALISSIMO.

lunedì 25 giugno 2007

LE QUASI ADATTE

E qui chiamo a raccolta tutte le mamme e le future mamme che frequentano queste pagine.


Ragioniamoci un secondo.


Ma siamo proprio sicure che Madre Natura ci abbia fatte per riprodurci? No, perchè a me il dubbio viene.....


Prendete me. Solo un esempio. Il mio utero (e qui mi scuso con i signori uomini perchè forse questo post lo troveranno un po' strano...) è di cemento armato. Primo parto, ore e ore di travaglio con flebo per una dilatazione ridicola, finita in cesareo. Vabbè, dice, succede a tante. Una volta nato il pargolo non c'è stato verso di farlo attaccare al seno, perchè io non ho dei capezzoli ma dei crateri, e con tutto il suo istinto, povero cucciolo, proprio non sapeva a che santo votarsi.


Quindi, ciccia. Taglio cesareo e biberon, ho un figlio sano e bellissimo ma mi resta la sensazione di essermi persa qualosa.


Ma stavolta non mi frega nessuno. Eh no, stavolta ci penso io. Garantito.


Vado dunque scorsa settimana per una visita e una chiacchierata tra donne con un paio di ostetriche. Le quali mi sconsigliano di tentare di partorire per via naturale visti i trascorsi (lo chiamano "travaglio di prova"... di prova, rendiamoci conto!) e mi esortano a rassegnarmi ad un nuovo cesareo, onde evitare di incorrere nuovamente nella medesima dinamica - possibilità tutt'altro che remota.


Dopodichè scoperchio la mia ingigantita parte superiore per capire come avrei potuto favorire un sano e naturale allattamento almeno questa volta e  dopo una breve pastrugnata il commento dell'ostetrica è stato "le tue tette sono peggio di quel che sembrano a prima vista". Bella consolazione.


Mi insegnano un paio di esercizi al fine di facilitare l'operazione (esercizi da fare con le tette, per essere chiari) ma già vedo nei loro occhi che probabilmente sarà tutta fatica inutile.


Quindi, riassumendo, io sono una donna che resta incinta con relativa agilità, ma non può partorire; e quand'anche con giorni di sforzo sopravvivesse e ci riuscisse, comunque non potrebbe nutrire la sua creatura.


Sono bio-evolutivamente  inadatta alla maternità, e con ogni evidenza selezionata per l'estinzione. Se non fossi nata nel ventesimo secolo, ne io ne il mio primo figlio saremmo al mondo.


Beh, fa uno strano effetto.

QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA

Sabato mattina.


Mio marito è in bagno, io sono ancora mollemente adagiata (per quanto consentito dalla stazza) nel nostro letto. Arriva il 7enne e con fare disinvolto si lancia tipo acrobata da circo e aterra giusto nel mezzo del lettone.


Disinvoltamente assume la posizione dell'uomo vitruviano e amorevolmente mi apostrofa "Isaura (vi ricordate la schiava? ndr) fammi il solletico"


Isaura lo guarda storto ma obbedisce. Lui si contorce, sidivincola, si dimena e ridacchia, sospira estasiato e indica i punti incui la sua schiava personale deve continuare la sua opera grattinesca. La cosa procede per diversi minuti, con la suddetta Isa che si sforza di trovare le posizioni più consone al fine di arrivare comodamente al punto da grattinare senza devastare il povero Lorenzino in crescita. Alla fine il 7enne giace in estasi e la schiava sta per suicidarsi.


Mio marito fa capolino sulla porta della camera, studia la scena, e chiede al 7enne "ehi che fai?"


Risposta: "sto facendo le coccole alla mamma".


Urgh. Cosa mi sfugge?

lunedì 11 giugno 2007

SULLA DIVINAZIONE

Sarà per via della gravidanza che, come l'altra volta, mi fa l'effetto di "riconnettermi" a un mondo molto femmnile - solo femminile - e a una parte di me che è mistica, contemplativa e religiosa. Sarà perchè comincio a percepire "tutte le madri che sono una", una lunga catena di Madri che miracolosamente arriva fino a me, che sono l'ultimo grato ed esterrefatto anello che condivide il dono immenso di nutrire la Vita.


Oggi ho voglia di parlare di magia e di divinazione.


Oh, lo so. Fole da bambini. Non lo pensano forse tutti? Tutti quelli che hanno un po' di buon senso e due grani di sale in zucca, quantomeno. Perchè in questo mondo così retto, così tecnologico e scientifico non c'è spazio per una divinità che non sia quella canonica che dall'alto dei cieli sentenzia sul fare e sul non fare. Una divinità, mi verrebbe da dire, ad hoc, senza troppe pretese, che non si fa comprendere perchè sta lassù a giudicare ed imperare e che non chiede gran sforzo ai propri adepti. Solo ubbedienza. Perchè? Ah, non sforzarti, non domandare: questo è il mistero della fede. La domenica puoi pure dedicarla, no?


Beh io rivolgo il mio spirito verso altri lidi.


Ci fu un tempo in cui le donne SAPEVANO e agivano di conseguenza. Donne sagge (wicce, da cui il termine witch, strega) che conoscevano il ritmo della natura e della vita, e che rivolgevano lo sguardo non verso un padre severo e giudicante ma verso un principio creativo duale, maschile e femminile insieme - e non è forse più naturae? - e che adoravano una Dea Madre, conosciuta con diversi nomi in diverse epoche e culture, ma sempre, sempre ed ovunque presente ad acogliere le Sue Figlie.


Qui non c'è spazio per l'adorazione inconsapevole. Qui bisogna sapere, capire, leggere, FARE. Ognuna di noi, ogni donna anche oggi SA cosa è bene e cosa non lo è, posta in qualunque situazione SA PERFETTAMENTE quali sono le azioni da intraprendere. Intraprenderle davvero, seguire davvero l'intuizione o l'istinto chiamatelo come volete... la scintilla della Dea che ci guida.... eh beh quella è tutta un'altra storia.


Forse sarà per questo che abbiamo sempre, come razza umana intendo, cercato di svelare il mistero del futuro, abbiamo cercato di scoprire quello che il velo del mistero copre inesorabilmente alla vista. Per avere una indicazione su cosa fare...


Ebbene, contrariamente a quanto si pensa, divinare non significa semplicemente imparare a memoria il significato di certi simboli e leggerli come si leggerebbe un libro. I simboli non sono da leggere, ma da ascoltare. Essi ci parlano, e se facciamo abbastanza silenzio ci accorgeremo che quello che parla dentro di noi.... siamo noi stesse. E' la nostra voce che essa stessa ci indica il cammino, ci mostra le correlazioni che non avevamo scorto a livello cosciente, ci rende in grado di guardare dentro alla persona che eventualmente abbiamo davanti e aiutarla a rimettere a posto le carte scompaginate del suo personale mazzo.


Io cerco di far questo con i tarocchi. A volte riesce, a volte meno, dipende da tante cose. I tarocchi sono come un viaggio iniziatico, un viaggio dentro il nostro intimo sapere che, nonostante tutto, ancora conserviamo dentro di noi magari senza nemmeno saperlo.


Questo, forse, ci salverà dall'inesorabile cammino che abbiamo intrapreso, noi donne moderne ed emancipate, che abbiamo barattato la parità con l'ugualianza e siamo sulla via di dimenticare di essere donne per diventare uomini con la gonna.