mercoledì 3 maggio 2006

PURA POESIA

Reduce da un banale corso di primo soccorso, di quelli che le aziende sono obbligate a far fare a un certo numero di dipendenti. Impara l'arte e mettila da parte, quando una fetta della tua famiglia è ancora in età prescolare non si sa mai di cosa si può aver bisogno.


Ma al di la di questo...... affascinante. La parte di pura anatomia è stata una rivelazione. Complice la passione evidente che il medico metteva nello spiegre a noi poveri profani il funzionamento della "macchina meravigliosa", quello che poteva essere un noioso adempimento burocratico si è trasformato in un viaggio affascinante, splendido.


Sangue che pulsa, ossigeno che nutre e rigenera, muscoli che si contraggono, funzioni che si intersecano leggere, silenti, millimetriche... il cuore incessante, instancabile, preciso, l'infinita rete di canali che trasportano il liquido della vita... tutto è fatto di piccolissime parti che si uniscono, che lavorano una accanto all'altra senza sfiorarsi ma con una sincronia che sfiora la consapevolezza.


Questa è poesia. Pura poesia del movimento.


Poesia dell'esistenza.


Alle volte penso che dovremmo semplicemente chinare il capo davanti alla perfezione di cui ci è stato fatto dono, ed esserne grati.


3 commenti:

  1. Pienamente d'accordo. E guarda caso noi miseri mortali cerchiamo ancora il modo di ascendere ai livelli divini del pantocratore, un tempo nella letteratura (il Golem, Frankenstein) più tardi con la genetica (la pecora Dolly e compagni). Spero vivamente che ci si fermi a questo punto, perchè i presupposti di un futuro in questo senso non sono certamente rosei.

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  2. Penso anche io così, Puffola. Il meraviglioso meccanismo del nostro corpo mi richiama alla mente sempre qualcosa di divino, inafferrabile ed inconcepibile per l'intelligenza umana. E per fortuna!

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  3. e io aggiungerei, Eagle, che facciamo diventare carnivore le mucche e poi ci stupiamo se ci ammazzano.....

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