martedì 21 marzo 2006

Anno 33 dC secondo il calendario Gregoriano

Sera precedente alla Pasqua Ebraica

Sancta Sanctorun del Tempio di Gerusalemme.

 

 Tra gli uomini in piedi serpeggiava una certa agitazione e preoccupazione.


- Chi ha indetto questa riunione straordinaria, che viola tutte le leggi di Dio?

- Sono stato io – a parlare era il sacerdote anziano – e sono certo che tutti voi capite l’urgenza degli argomenti che oggi dobbiamo discutere.

-Allora cosa c’è di tanto grave da sconvolgere sabbat? – domandò qualcuno guardandosi furtivamente attorno, come se si aspettasse che la collera divina potesse colpire in quel preciso istante quel consesso di miscredenti.

 

Il sacerdote anziano parlò con calma, guardando i convenuti negli occhi uno ad uno, per essere certo di avere la loro piena attenzione

 

- Siamo qui per discutere di una grave questione che abbiamo scioccamente trascurato negli ultimi 3 anni. La nostra negligenza rischia ora di dannarci. Non avete udito, fratelli miei, che quell’uomo, quel Nazoreo, è entrato 3 giorni fa in Gerusalemme a dorso d’asino? Non avete udito che è stato acclamato dalla popolazione come Figlio di Davide?

-Abbiamo udito, e non abbiamo potuto credere alle nostre orecchie. Sedizione! Bestemmia! Ignominia!!

-Calma, calma cari fratelli. Non c’è sedizione ne bestemmia, qui. Egli potrebbe essere veramente il discendente della casa reale della tribù di Giuda, come indicato dai Profeti delle Scritture.        


 

Tutti guardarono il Venerabile Anziano con un misto di ansia ed incomprensione.

Lui sorrise.

 

- Si, le profezie sono utili quando restano tali. Non sempre il loro avverarsi è un bene.

- E’ entrato a Gerusalemme in trionfo, ha “purificato il tempio” provocando agitazioni e tafferugli. E ho udito chiamarlo Messia e Cristo. Egli si è già di fatto proclamato Re di questa terra con gli atti se non con le parole. Gli permetteremo di appropriarsi così di quanto abbiamo costruito lungamente tramite le nostre alleanze con i Romani? Che ne sarà di noi se le sue pretese verranno riconosciute politicamente legittime e i romani lasceranno questa terra?

- No, non lo permetteremo – rispose l’Anziano. -  Ed è precisamente per questo che siamo qui oggi, in quest’ora notturna e in violazione di tutte le nostre Sacre Leggi. Questo Yeshua, questo Nazoreo guaritore e mago deve essere fermato.

 

Uno che aveva taciuto fino a quel momento prese solennemente la parola.

 

-La gravità della situazione è chiara a tutti. Non possiamo tentennare. Abbiamo lo strumento per fermarlo definitivamente. Una accusa di bestemmia basta per condannarlo alla lapidazione.

 

I Sacerdoti Sadducei si girarono a guardarlo. .Aveva espresso a parole quello che tutti pensavano ma non avevano il coraggio di dire. Cominciarono a vociferare la propria approvazione, quando l’Anziano li fermò di nuovo.

 

- Attenzione cari amici. Il popolo lo acclama. Non possiamo esporci in prima persona, rischiamo la rivolta, e allora avremo fatto tutto per niente. Non siamo noi che dobbiamo condannarlo. Deve essere fermato da altri.

 

Non pronunciò la parola "ucciso" ma la natura del suo pensiero era chiara ormai a tutti.

 

-Lo denunceremo alle autorità romane. Che siano loro a sporcarsi le mani. I nemici politici di Roma vengono crocefissi. Pilato sa di essere inviso ai giudei e non se ne cura, ma la sua assegnazione a questa provincia lontana gli fa capire di aver perso anche il favore di Roma. Coglierà con piacere l’occasione di mostrarsi forte e risoluto di fronte all’Imperatore. Ci libererà da questo personaggio, che la sua casa sia quella di Davide o no, e reprimerà qualunque rivolta popolare nel sangue.

 

Nessuno parlò. Poi , timidamente, qualcuno disse:

 

- Dio non approverà l’uccisione del suo prescelto e del suo popolo eletto….

- Non siate sciocchi! Dio non si occupa di questioni politiche, ha scelto noi per questo. Andrò al palazzo di Pilato non appena farà giorno e tutto sarà concluso. Entro domani, questo problema sarà estirpato.

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